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FIRENZE – Fabbrica dei marroni, il Consiglio regionale della Toscana, presidente Antonio Mazzeo, ha approvato all’unanimità, 38 favorevoli su 38 votanti, una risoluzione sulla crisi occupazionale dell’Ortofrutticola del Mugello di Marradi affinchè la proprietà Italcanditi non sposti la produzione dei marron glacé nel bergamasco e rilanci lo stabilimento toscano. L’atto di indirizzo impegna la giunta regionale ‘a continuare a monitorare la situazione relativa allo stabilimento di Marradi dell’Ortofrutticola del Mugello. A tenere aperto il tavolo di crisi aziendale, affinché Italcanditi non sposti la produzione a Bergamo ed anzi rilanci la produzione nello stabilimento di Marradi. Elabori un piano industriale con prospettive di tempi e investimenti adeguati, che non comporti una riduzione degli organici attuali. Garantisca, oltre ai livelli occupazionali, la qualità della produzione. In particolare garantisca la continuità della produzione dei marron glacé nello stabilimento di Marradi”.
La risoluzione del Consiglio regionale toscano segue il tavolo istituzionale di crisi convocato dalla Regione Toscana presieduta da Eugenio Giani nei giorni scorsi, presenti azienda, sindacati e istituzioni, anche Tommaso Triberti, sindaco di Marradi. In quella sede Italcanditi, che a dicembre aveva annunciato la delocalizzazione dell’azienda a Pedrengo, nel bergamasco, aveva reso nota l’intenzione di trasferire in Lombardia le fasi di canditura, glassatura e confezionamento. Per attivare nello stabilimento di Marradi tre linee di produzione incentrate sul prodotto fresco e semilavorato. A Marradi sono impiegati una decina di dipendenti più i lavoratori stagionali, tra le 60 e le 100 persone. Nello stabilimento, nato nel 1984, che produce il celebrato marrone del Mugello Igp, è in corso il presidio dei lavoratori. Domenica 9 gennaio 2022 davanti ai cancelli dello stabilimento il Consiglio Comunale straordinario con Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. Il giorno prima era arrivata anche la viceministro Teresa Bellanova con l’europarlamentare Nicola Danti.