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PISA – Sulle armi in Ucraina caricate all’aeroporto Galilei di Pisa interviene lo Stato Maggiore della Difesa: “I dispositivi militari sono parte del sostegno militare per l’Ucraina deliberato dal Parlamento italiano ed erano in attesa di essere caricati su un volo civile, abilitato al trasporto di quella tipologia di merci. Nel dettaglio: un B-737 cargo – non certo classificato come volo contenente ‘aiuti umanitari’ – appartenente a una compagnia aerea autorizzata dalla Nato a trasporti di tal genere”. Poi lo Stato Maggiore della Difesa: “L’attività è stata condotta presso una piazzola di parcheggio civile dell’aeroporto militare Galilei, anziché, come avviene usualmente, all’interno dei parcheggi aeroportuali militari, per l’eccezionale e contemporanea attività di trasporto richiesta dalla situazione in atto”.
Sul rifiuto da parte di personale dell’aeroporto di caricare il materiale, come denunciato dai sindacati: “In merito agli articoli pubblicati da alcuni organi di informazione sul presunto rifiuto da parte di personale dell’aeroporto Galilei di Pisa di caricare dispositivi militari su un volo di ‘aiuti umanitari’ è necessario precisare, per dovere di verità, che non si è registrata alcuna protesta da parte dei lavoratori civili addetti al carico merci del Galilei dovuta alle suddette motivazioni. Alcuni operatori si sono limitati a segnalare il mancato possesso dei requisiti necessari all’effettuazione del caricamento di materiali speciali, manifestando la necessità di specifiche autorizzazioni. A seguito di detta segnalazione, i materiali sono stati regolarmente caricati, da altro personale, sul velivolo”.