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Elly Schlein a Livorno. La segretaria Pd chiude tour salario minimo

La leader dem in Toscana martedì 29 agosto. Chiusura campagna regionale partita da Viareggio

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LIVORNO – Elly Schlein a Livorno. La segretaria Pd chiude tour salario minimo.

Elly Schlein alla Rotonda di Ardenza a Livorno martedì 29 agosto.

La leader dem torna in Toscana per chiudere la campagna estiva Pd sul salario minimo.

Tour partito da Viareggio pochi giorni fa che sabato 5 agosto è a Livorno dalle 17 alle 20 sul lungomare in zona Bagni Pancaldi.

A Livorno sabato 5 agosto banchetto per il salario minimo “per consegnare materiale informativo e ascoltare le vostre esperienze. Perché siete tante e tanti ancora, purtroppo, che non riescono a vivere di quello che guadagnano. Una situazione inaccettabile a cui va posto rimedio al più presto”.

Poi giovedì 10 agosto a Cinquale. E a Orbetello il 19 agosto. E a Viareggio, rendicontano i dem, raccolte un centinaio di firme in poche ore.

Elly Schlein è stata a Livorno durante la sua campagna elettorale per la segreteria nazionale nel dicembre scorso. La futura segretaria Pd, accolta anche dal sindaco Luca Salvetti e dal consigliere regionale Francesco Gazzetti, aveva reso omaggio alle vittime del Moby Prince con i fiori al porto mediceo.

Poi era tornata più volte in Toscana da segretaria eletta anche in occasione delle amministrative 2023.

Un ritorno dunque il 29 agosto a chiudere il tour organizzato dal Pd Toscana guidato da Emiliano Fossi. 

Schlein su salario minimo: “La nostra proposta fa già quello che chiede la maggioranza, rafforza la contrattazione collettiva e dice che sotto la soglia di 9 euro è sfruttamento. Una proposta che guarda a 3,5 milioni di lavoratori poveri che non possono aspettare il rinvio, per questo abbiamo lanciato una raccolta firme, per portarla avanti”.

Poi Schlein: “Il governo scappa sul salario minimo rinviando l’analisi della legge presentata dalle opposizioni, ma noi non ci fermiamo. Continuiamo la nostra battaglia. Ci mobiliteremo per rafforzare la nostra proposta, raccogliendo le firme dei cittadini e delle cittadine. Lo facciamo perché è una battaglia giusta e necessaria, nell’interesse di oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici povere nel nostro Paese. Perché lavoro e povero non devono più stare nella stessa frase”.

Fossi: “È il Governo della guerra ai poveri e dello scaricabarile sui Comuni e sugli enti locali. Cancellano il fondo contributo affitti, definanziano la sanità. Gestiscono in maniera imbarazzante l’immigrazione. Rimandano la discussione sul salario minimo. Sospendono da un giorno all’altro l’erogazione del reddito di cittadinanza senza accompagnare in percorsi socio-lavorativi. Tagliano i fondi del Pnrr a progetti già avviati. Dicevano di essere pronti e che avrebbero difeso gli interessi degli italiani e delle italiane, ma non sembra proprio.

Scendere in piazza è un atto di dovere, perché così non si può andare avanti.
A tutti quei sindaci e a quelle sindache di destra che sostengono come, se governasse il Pd, sarebbero già per le strade a protestare, noi diciamo: andiamoci insieme.
Facciamolo per il bene di chi ci ha affidato l’onore di rappresentarli”.

© Riproduzione riservata

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