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PIOMBINO – “Il Comune di Piombino ha avanzato delle richieste nei confronti del commissario straordinario Eugenio Giani in ordine al procedimento per il rigassificatore: spiace constatare che il commissario continua ad agire in spregio ai principi di democrazia, trasparenza e partecipazione”.
Rigassificatore a Piombino. Non si fermano le polemiche tra il sindaco Francesco Ferrari, FdI, ed Eugenio Giani, Pd, presidente Regione Toscana nonché commissario straordinario per il rigassificatore su incarico di Draghi. Quel rigassificatore, Golar Tundra acquistato da Snam, in arrivo nel porto di Piombino nonostante un intero territorio in rivolta capitanato dallo stesso sindaco.
Nei giorni scorsi Ferrari aveva chiesto le dimissioni di Giani da commissario, respinte al mittente.
Quindi Giani aveva dichiarato: “Solo la mia struttura commissariale in questo momento sta lavorando per Piombino. Al sindaco cosa devo dire? Per lui sono un’ossessione psicologica, sempre a concentrarsi su di me e le mie dimissioni. Lo faccia, ne è libero, ma non serve certo a Piombino”.
Poi Giani: “C’è un iter. Sapevamo che partiva la richiesta a trenta enti di esprimersi da qui al 19 settembre. Man mano che completano il loro parere, lo recepiamo. Il 19 settembre inizieremo una conferenza dei servizi, prenderemo atto dei vari pareri, e poi il 29 di ottobre è il termine perché possa essere rilasciata l’autorizzazione. Siamo in una fase assolutamente transitoria. Il piano che mi do è che il rigassificatore resti tre anni a Piombino e poi vada in una piattaforma offshore. Io mi sento solo, non mi risulta che il Comune di Piombino faccia nulla. Vado a Roma, verifico l’andamento del memorandum”.
La replica del sindaco di Piombino: “Secondo il commissario Giani io ho un’ossessione per lui ma non si rende conto che sto solo difendendo un territorio e la salute della popolazione dalle sue decisioni e dal suo modo di intendere la democrazia”.
Poi Ferrari punta il dito: “Appena aperto il procedimento abbiamo avanzato tre richieste: la prima di avere integrazioni documentali sul progetto da parte di Snam.
La seconda per far includere tra i soggetti ai quali viene richiesto un parere anche gli altri Comuni della Val di Cornia, quelli dell’Isola d’Elba, il Comune di Follonica e il Comitato salute pubblica.
La terza, forse la più importante, era quella di avviare un’inchiesta pubblica così da avere, finalmente, uno spazio istituzionale adeguato in cui aprire un dialogo con i cittadini e i portatori di interesse. Il commissario Giani ha accolto la prima richiesta concedendo a Snam venti giorni per integrare la documentazione originariamente prodotta, gravemente carente sotto molti aspetti, anche – e soprattutto – per quanto riguarda i numerosi rischi per la salute e la pubblica incolumità.
Tuttavia, la Regione Toscana non ha sospeso il procedimento costringendo così tutti gli Enti a esprimere il proprio parere senza avere il tempo di approfondire adeguatamente la documentazione integrativa che sarà depositata da Snam.
È un’inaccettabile lesione del diritto di partecipazione per tutti gli Enti, specie per il Comune di Piombino chiamato a difendere un’intera comunità, oltre che degli altri portatori di interessi, i quali dovranno addirittura depositare le proprie osservazioni prima ancora che Snam depositi le integrazioni richieste, e dunque su documentazione progettuale di fatto già superata.
L’intero procedimento ne risulta insanabilmente viziato”.
Poi Ferrari: “In merito alla richiesta di allargare la platea dei soggetti, il commissario, senza dare alcuna spiegazione sul motivo di questa scelta, ha accolto solamente i Comuni di San Vincenzo e Campiglia Marittima escludendo tutti gli altri e il Comitato salute pubblica. Se già questo non fosse sufficiente, ha rigettato la richiesta di avviare un’inchiesta pubblica”.