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ROSIGNANO MARITTIMO – Dopo Sesto Fiorentino con il sindaco Lorenzo Falchi, anche il Comune di Rosignano Marittimo, sindaco Claudio Marabotti, interrompe nelle farmacie comunali, “fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato“, gli acquisti di farmaci, parafarmaci e cosmetici israeliani. Con eccezione di quei farmaci i cui principi attivi non sono prodotti da altre aziende.
Farmacie comunali gestite da Crom srl, maggioranza 75% Comune di Rosignano Marittimo, provincia di Livorno, e Comuni di Castellina Marittima, sindaco Alessandro Giari, e Montescudaio, sindaco Loris Caprai, entrambi in provincia di Pisa.
Comune di Rosignano che nei giorni scorsi nella centrale piazza del Mercato a Rosignano Solvay ha esposto un nuovo striscione “Stop al genocidio” dopo l’atto vandalico nei mesi scorsi.
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La giunta Marabotti, “con votazione palese e unanime”, con delibera 268/2025, “evidenziata la volontà unanime dei sindaci dei tre comuni soci di Crom srl di aderire a campagne di boicottaggio di prodotti realizzati da aziende israeliane” delibera “di disporre specifico atto di indirizzo da parte dei Comuni soci rivolto alla società Crom srl finalizzato ad interrompere gli acquisti di farmaci, parafarmaci e cosmetici prodotti da aziende con sede nello Stato di Israele, ad eccezione di farmaci contenenti principi attivi che non siano prodotti da altre aziende, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato”.
Nella delibera, la giunta Marabotti premette che:
“la risoluzione 181 (1947) adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU approva il Piano di Partizione della Palestina mandataria in due Stati: Israele, comprendente il 56% del territorio, e Palestina, sulla parte restante, mentre Gerusalemme è stata individuata come corpus separatum sotto l’amministrazione dell’ONU”.
“La risoluzione 194 (1948) dell’Assemblea Generale dell’ONU chiede la smilitarizzazione e il
controllo delle Nazioni Unite su Gerusalemme e sancisce il diritto al ritorno dei profughi
palestinesi”.
“Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 242 (1967) in cui
afferma che il compimento dei principi della Carta dell’ONU richiede l’instaurarsi di una
pace giusta e duratura in Medio Oriente che dovrebbe comprendere l’applicazione dei due
seguenti principi: ritiro delle forze israeliane dal Territorio Occupato Palestinese e il
rispetto e il riconoscimento della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza
politica di ogni Stato della regione e del loro diritto a vivere in pace all’interno di frontiere
sicure e riconosciute, al riparo da minacce o atti di forza”.
“L’assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 3236 (1974), ripresa anche
dalla risoluzione 3276 (1975), ribadisce i diritti inalienabili del popolo palestinese
all’autodeterminazione, all’indipendenza e alla sovranità, al ritorno dei profughi alle loro case e proprietà e enfatizza che la realizzazione dei diritti inalienabili del popolo
palestinese sono indispensabili per la soluzione della questione israelo palestinese e che il
godimento di tali diritti da parte del popolo palestinese rientra nei propositi e nei principi
della Carta delle Nazioni Unite”.
Ricorda che:
“Il 7 ottobre 2023 Hamas ha condotto un attacco terroristico su larga scala anche contro civili israeliani, causando la morte di oltre mille persone, il rapimento di oltre
duecentocinquanta ostaggi, con atti ampiamente condannati dalla comunità internazionale
e che dal giorno successivo Israele ha avviato operazioni militari nella Striscia di Gaza
causando migliaia di vittime civili, tra cui un altissimo numero di minori, la distruzione di
infrastrutture civili fondamentali, quali scuole, ospedali, centri di distribuzione degli aiuti e
impianti di approvvigionamento idrico ed energetico”.
“La Corte Internazionale di Giustizia ha deliberato un richiamo formale allo Stato di Israele, il 26 gennaio 2024, a seguito di un ricorso presentato dalla Repubblica del Sudafrica per presunte violazioni agli obblighi derivanti dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio.
Questa ordinanza cautelare emessa dalla Corte Internazionale di Giustizia richiama espressamente le responsabilità degli altri Stati firmatari della Convenzione che hanno l’obbligo di fare tutto quanto sia in loro potere per evitare la commissione del genocidio”.
“La Corte Internazionale di Giustizia, il 19 luglio 2024, si è espressa in modo chiaro sulle
conseguenze legali delle politiche e pratiche di Israele nei Territori Occupati Palestinesi e
intima gli Stati membri a non riconoscere come legali le variazioni e le annessioni
israeliane del Territorio Occupato Palestinese”.
“Il Comitato speciale delle Nazioni Unite per l’investigazione sulle pratiche israeliane che
colpiscono i diritti umani del popolo palestinese e di altre popolazione arabe che vivono
nei territori occupati ha presentato un report nel settembre 2024 in cui vengono esposte
serie preoccupazioni per violazioni del Diritto Internazionale Umanitario e dei diritti umani
nel Territorio Occupato Palestinese, tra cui l’uso della fame come arma di guerra, la
possibilità che si stia commettendo genocidio a Gaza e che esista un sistema di apartheid in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est”.
“Giovedì 21 novembre 2024 la Camera preliminare I della Corte Penale Internazionale ha
emesso i mandati di arresto per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini contro l’umanità (omicidio, persecuzione e altri atti disumani) e crimini di guerra (fame come metodo di guerra e direzione intenzionale di un attacco contro la popolazione civile) commessi tra l’8 ottobre 2023 e il 20 maggio 2024. Anche Mohammed Deif, comandante delle Brigate Ezzedin al-Qassam, è stato oggetto di mandato di arresto con le stesse accuse, ma risulta deceduto durante un raid israeliano nel luglio 2024″.
“Il blocco totale degli aiuti umanitari, delle forniture di acqua potabile, energia elettrica e generi alimentari, imposto a partire da marzo 2025, costituisce una grave violazione del diritto internazionale umanitario, che vieta l’uso della fame come strumento di guerra e impone la protezione della popolazione civile anche in contesti di conflitto“.
“Dato atto che la drammatica situazione internazionale in atto è resa ancora più cupa e
preoccupante dall’aprirsi di un fronte di guerra ulteriore, che coinvolge Israele e Iran, con un sempre più tangibile rischio di ampliamento del conflitto a livello globale;
Considerato che anche alla luce del ripetersi di episodi gravissimi emerge con evidenza la volontà delle autorità israeliane di proseguire le operazioni militari a Gaza secondo una logica di controllo coercitivo del territorio e della popolazione, in totale assenza di segnali di de-escalation e in aperta violazione dei principi del diritto internazionale umanitario”.
“Ricordate le numerose campagne di boicottaggio di prodotti israeliani messe in campo da associazioni internazionali quale strumento di pressione economica nei confronti del governo israeliano affinché venga ripristinato il rispetto del diritto internazionale”.
“Dato atto che in data 11.06.2025, facendo seguito a quanto analogamente avvenuto per le regioni Puglia ed Emilia Romagna, il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato una specifica mozione che, oltre a richiamare la necessità di un riconoscimento internazionale dello stato Palestinese, invita ad interrompere le relazioni istituzionale ed economiche con lo stato di Israele”.
“Delibera di disporre specifico atto di indirizzo da parte dei Comuni soci rivolto alla soc. Crom srl finalizzato ad interrompere gli acquisti di farmaci, parafarmaci e cosmetici prodotti da aziende con sede nello Stato di Israele, ad eccezione di farmaci contenenti principi attivi che non siano prodotti da altre aziende, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato”.