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La proposta di introdurre una tassa sui pacchi extra Ue è al centro della riunione dell’Ecofin di oggi, giovedì 13 novembre 2025. La misura riguarda le spedizioni di valore inferiore a 150 euro provenienti da Paesi extraeuropei, un mercato dominato da piattaforme come Shein, Temu e AliExpress. L’idea è ridurre la concorrenza dei prodotti a basso costo che entrano nell’Unione senza dazi e con controlli minimi.
La Commissione europea punta a eliminare dal 2028 l’attuale esenzione doganale per i pacchi di modico valore. L’Ecofin dovrebbe dare il primo via libera, aprendo poi il confronto con Parlamento e Commissione. L’entrata in vigore dipenderà dal nuovo Eu Customs Data Hub, il sistema informatico che gestirà i flussi doganali e che dovrebbe essere operativo entro il 2028.
Alcuni Paesi chiedono però tempi più rapidi. Tra questi c’è la Francia, che ha già introdotto contributi nazionali, e l’Italia. Il governo valuta una norma ponte che anticipi l’abolizione dell’esenzione già dall’1 gennaio 2026.
I numeri dell’Unione europea mostrano la portata del fenomeno: nel 2024 sono arrivati in Europa 4,6 miliardi di pacchi sotto i 150 euro, il 91% dalla Cina. Secondo le istituzioni europee, i controlli su volumi così elevati sono difficili e rischiano di penalizzare le imprese europee, già sotto pressione per la concorrenza dei prezzi ultra competitivi delle piattaforme asiatiche.
L’Italia valuta anche un prelievo nazionale tra il 5% e il 10%, da inserire in manovra, per sostenere il comparto moda, indicato da Confindustria Moda come uno dei più esposti al rischio di perdite nei prossimi anni



