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SAN MINIATO – Frode fiscale a San Miniato, sequestro da quasi un milione
Militari del comando provinciale di Pisa della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad una ordinanza di sequestro preventivo, adottato dal Tribunale di Pisa, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con cui è stata sottoposta a misura cautelare la somma di oltre 950mila euro, corrispondente all’importo di un finanziamento, c.d. ‘Fondo di garanzia PMI Covid 19’, garantito dallo Stato ad un’azienda di San Miniato, provincia di Pisa, per “aiuti sotto forma di garanzia sui prestiti – Misure temporanee”.
L’incentivo, introdotto durante il periodo emergenziale dal Decreto Legge n. 18 aprile 2020, n. 23, c.d. ‘Decreto liquidità’, era riservato alle imprese che intendessero effettuare investimenti in beni mobili ed immobili, quali beni strumentali all’attività d’impresa e per il fabbisogno di liquidità connesso ad un progetto di sviluppo per la propria attività e/o al rafforzamento della propria capacità produttiva.
Le attività di indagine svolte dalla Compagnia GdF di San Miniato “hanno preso avvio da una precedente attività amministrativa nei confronti di un’azienda operante nel settore del commercio all’ingrosso di cuoio e pelli, culminata con la segnalazione alla locale Procura della Repubblica del suo legale rappresentante per le ipotesi di frode fiscale, quali l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, emesse da fornitori compiacenti ed aver frodato il fisco per ingenti somme di danaro, rilevate da approfondite indagini finanziarie.
Le successive attività di controllo effettuate hanno consentito di accertare che l’impresa sanminiatese ha presentato documenti, quali il bilancio di esercizio relativo all’annualità 2019, attestanti dati non veritieri ed artefatti circa i reali ricavi e/o utili aziendali al fine di ottenere la garanzia prevista dal c.d. ‘Decreto liquidità’ ed aver fornito alle banche erogatrici informazioni false circa la situazione economico finanziaria dell’azienda, al fine di ottenere la concessione di un finanziamento garantito dallo Stato, all’80% dell’importo ricevuto, per il tramite di Medio Credito Centrale S.p.A. nel periodo di massima emergenza pandemica, per investimenti e fabbisogno di liquidità”.
Le attività si sono concluse con la segnalazione all’Autorità Giudiziaria del rappresentante dell’azienda, un cittadino italiano di 68 anni, residente a Grumo Nevano, provincia di Napoli, per l’ipotesi di malversazione, nonché dell’impresa per la responsabilità amministrativa dell’Ente ex D. Lgs. 231/2001.