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Lettera di minacce e insulti al sindaco di San Giuliano: organizzò il funerale di Marah Abu Zhuri

Cecchelli: "Dimostra quanto sia profondo il clima di disumanizzazione e di avvelenamento del dibattito pubblico mondiale"

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SAN GIULIANO TERME – Minacce e insulti oltre oceano contro il sindaco di San Giuliano Terme, Matteo Cecchelli. Una lettera anonima, partita dagli Stati Uniti, precisamente dalla città di Carol Stream, nei pressi di Chicago, è arrivata nelle mani del primo cittadino contenendo parole d’odio e intimidazioni. Il motivo: l’accoglienza riservata dal Comune a Marah, la giovane palestinese morta a Pisa dopo essere fuggita da Gaza, che ha ricevuto funerale e tumulazione sul territorio.

“Il fatto che un sindaco italiano venga insultato e minacciato da oltre oceano per aver accolto con rispetto e dolore una giovane vittima civile – afferma il sindaco – dimostra quanto sia profondo il clima di disumanizzazione e di avvelenamento del dibattito pubblico mondiale”.

Il primo cittadino non arretra di fronte agli attacchi: “Se chi minaccia crede di intimidirci, sbaglia. Profondamente”. Poi un passaggio diretto e politico: “Marah non è morta per caso. Marah è morta di genocidio, un genocidio portato avanti dal governo israeliano. È una delle oltre 64mila vittime civili della carneficina in corso a Gaza”.

Accuse anche alle istituzioni italiane: “Mentre accadono questi fatti, sconcertano, ancora una volta, il silenzio e l’indifferenza delle istituzioni più alte del nostro Paese. D’altra parte per essere partigiani serve coraggio, quello che non ha questo governo che cerca di galleggiare sottomesso tra i potenti del mondo per non fare torto a nessuno”.

La lettera anonima è stata consegnata alle autorità per accertamenti. “Il nostro Comune continuerà a essere terra di rispetto, memoria e impegno civile. La solidarietà verso chi soffre e gli oppressi non sarà mai un crimine. E la voce di chi invoca giustizia e pace – da qualsiasi parte del mondo – non potrà mai essere spenta dall’odio”.

Un pensiero, infine, al giorno che avrebbe segnato il ventesimo compleanno di Marah: “Purtroppo non possiamo farti gli auguri, ma possiamo continuare a impegnarci per contribuire alla fine di questo massacro”.

Solidarietà dal governatore Eugenio Giani che definisce disgustosa e vile la lettera intimidatoria. Esprimendo piena solidarietà e vicinanza al sindaco, il presidente condanna fermamente il gesto e sottolinea come esso sia purtroppo “la spia di un confronto pubblico troppo spesso dominato da sentimenti di odio e mancanza di umanità tra popoli, su cui l’intera comunità internazionale è chiamata a riflettere e ad agire”.

Secondo il presidente, sulla questione palestinese in particolare “occorre mettere in campo ogni sforzo per arrivare alla fine del genocidio voluto dal governo Netanyahu e giungere finalmente al riconoscimento dello Stato di Palestina, indipendente, libero e sovrano”.

 

© Riproduzione riservata

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