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VAIANO – Le bandiere della pace installate per il festival in corso in queste settimane a Vaiano, in provincia di Prato, sono state strappate e gettate a terra in un raid vandalico.
È avvenuto domenica 22 settembre – forse nella notte – in prossimità del monumento ai Caduti delle guerre dove i vessilli multicolori erano stati collocati. Un gesto vandalico consumato proprio nei giorni in cui, con numerose iniziative, a Vaiano si svolge il Festival 80 voglia di pace.
“Per l’amministrazione comunale e per la gran parte della cittadinanza di Vaiano la pace è un valore assoluto da perseguire costantemente, giorno dopo giorno, in ogni nostra azione quotidiana e in ogni contesto in cui ci troviamo ad operare – è il commento della sindaca Francesca Vivarelli con la giunta – Quando nella giornata di domenica abbiamo scoperto che le bandiere della pace al monumento dei caduti erano state strappate e gettate a terra ci siamo convinti che sia ancora più necessario lavorare per la pace”.
“Per questo non arretreremo di un millimetro – proseguono gli amministratori – continueremo a insistere perché la pace diventi un valore anche per chi ha compiuto quel gesto, frutto della stupidità e dell’ignoranza. Nessuno può permettersi di attentare alla pace, alla cultura di pace, all’impegno per la pace. Ognuno di noi ha il dovere di promuoverla e di difenderla”.
Intanto il festival prosegue. Giovedì 26 settembre alle 21 nella sala parrocchiale, in piazza Firenzuola, è previsto un incontro sul tema Beati voi, costruttori di pace. Intervengono don Marco Locati, parroco di Vaiano, Fulvio Barni direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro della diocesi, Benedetto Mucci, animatore di comunità del Progetto Policoro e Francesco Spinelli, vicedirettore della Caritas di Prato.
Prosegue anche la mostra 50 anni di pace sui muri d’Europa: 1950 – 2000, nella sala consiliare del Comune di Vaiano, con una selezione di manifesti pacifisti raccolti e conservati dal Centro di documentazione del manifesto pacifista di Casalecchio del Reno che ripercorrono la storia degli ultimi decenni.