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Prato prima di Prato, reperti archeologici a Palazzo Pretorio

Nuovo nucleo espositivo. Reperti da preistoria a età tardo antica, provenienti da territorio e da vicina area di Gonfienti, sede insediamento etrusco del VI secolo avanti Cristo

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PRATO – Prato prima di Prato, reperti archeologici a Palazzo Pretorio.

Prato prima di Prato, il museo di Palazzo Pretorio di Prato prosegue il progetto di ampliamento del percorso museale e inaugura al piano terra il nuovo nucleo ‘Prato prima di Prato’, che espone alcuni significativi reperti archeologici. Dalla preistoria all’età tardo antica, provenienti dal territorio e dalla vicina area di Gonfienti, sede di un insediamento etrusco del VI secolo avanti Cristo.

Completa il racconto delle origini della città un documentario narrato, prodotto in un’ottica inclusiva anche nella lingua dei segni e con sottotitoli.

Rita Iacopino, direttrice del Museo di Palazzo Pretorio: “In un museo che racconta molto della città attraverso importanti testimonianze artistiche, come lo è il Pretorio, poniamo ora all’attenzione la fase più antica della sua storia. Ci auguriamo così di poter offrire ai visitatori una conoscenza approfondita di Prato che sicuramente sarà di aiuto a comprendere la genesi delle tante opere che qui accogliamo”.

Con materiali archeologici legati in prevalenza alle attività quotidiane, spiega Palazzo Pretorio, l’itinerario di visita intende illustrare alcuni tratti peculiari e ricorrenti della storia del popolamento, strettamente connessi alle caratteristiche naturali e fisiche del territorio. Un ambiente vario, al contatto tra pianura e rilievi montuosi e con ricchezza di acqua, che ne fa un contesto ambientale ottimale sia per attività di caccia e pesca sia per l’agricoltura. Una posizione di crocevia tra direttrici viarie, che lo rendono un punto di passaggio importante soprattutto per i collegamenti transappenninici. La presenza di materie prime e di alcuni metalli.

I reperti archeologici esposti.

Numerosi strumenti litici da Galceti sono testimonianza del più antico popolamento nel Paleolitico. Una grande macina con il suo macinello documenta l’affermazione di un’economia produttiva nel Neolitico. Nello stesso periodo si afferma anche una circolazione di materie prime e prodotti finiti su lunga distanza, evidenziata da ossidiana sarda o delle Lipari, pietra verde alpina e ceramiche decorate con stili dell’Italia meridionale o settentrionale. L’affermazione di un grande insediamento nell’età del bronzo in località Gonfienti riflette un’importante crescita demografica e significative trasformazioni sociali. I reperti rinvenuti attestano attività legate al consumo e alla conservazione dei cibi: tazze, scodelle spesso decorate con prese o anse particolari, attingitoi, olle e grandi contenitori da derrate. L’attività di filatura e tessitura è attestata da fuseruole e pesi da telaio. In osso sono numerosi punteruoli e punte di freccia, in arenaria macine e macinelli per la produzione di farine; in ciottoli di fiume, asce e accette.

Dai contesti domestici dell’abitato etrusco di Gonfienti messi in luce proviene vasellame in ceramica da mensa, da dispensa e da cucina, in bucchero, in impasto, in ceramica depurata e dipinta e di importazione e utensili in ferro (una chiave e un candelabro).

La presenza romana nel territorio pratese è legata alla viabilità e allo sfruttamento agricolo del suolo. Dal complesso edilizio in località Gonfienti e dalla struttura produttiva individuata in via Bresci, in prossimità della via consolare Cassia-Clodia, provengono frammenti di vasellame in ceramica sigillata africana e italica, lucerne, aghi crinali in osso e un gruzzolo di monete riconducibili a tutta l’età romana, dalla tarda età repubblicana a quella tardo imperiale.

L’area dell’odierna Prato, spiega Palazzo Pretorio, ha costituito infatti un ambiente favorevole per l’insediamento umano fin dal Paleolitico. Fu abitata dall’uomo di Neanderthal 50mila anni circa, come testimonia il ritrovamento di strumenti realizzati in diaspro, roccia che si trova in quella particolare isola geologica che è il Monteferrato. Con la nascita dell’agricoltura si ebbero successivamente i primi abitati stabili: i più antichi sono del Neolitico, di circa 7000 anni fa, mentre nell’età del Bronzo qui sorse uno dei più estesi villaggi della Toscana settentrionale. Nel VI secolo avanti Cristo in zona fu fondato qui il centro etrusco di Gonfienti.

Il video è frutto della collaborazione del Comune di Prato – Museo di Palazzo Pretorio con il Ministero della Cultura –  Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le Province di Pistoia e Prato ed è stato curato dai funzionari archeologi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le Province di Pistoia e Prato, Massimo Tarantini, responsabile della tutela archeologica per la provincia di Prato e da Arianna Vernillo, responsabile per il sito archeologico di Gonfienti. Realizzato da Space Spa.

© Riproduzione riservata

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