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Mutui, in Toscana rate non pagate per 382 milioni

Analisi Fabi. In Toscana anche 369 milioni prestiti non pagati e 207 milioni crediti al consumo. In Italia 14,9 miliardi rate non pagate da un milione di famiglie

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Mutui, in Toscana rate non pagate per 382 milioni.

Per un totale di rate non pagate in Toscana di 973 milioni. Oltre ai 382 milioni di rate mutui, rate non pagate per altri prestiti per 369 milioni. E credito al consumo 207 milioni.

In Italia sfiora i 15 miliardi di euro (14.9) il totale delle rate non pagate da quasi un milione di famiglie.

Analisi Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, su dati Banca d’Italia.

Come sottolinea Fabi, l’aumento del costo del denaro, l’incremento dei tassi e la corsa dell’inflazione riducono il reddito disponibile. E mettono in difficoltà i clienti delle banche nel rispettare le scadenze relative ai finanziamenti.

Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi: “È ormai evidente che l’azione della Banca centrale europea per contrastare l’inflazione non sta generando i frutti sperati. I prezzi non calano significativamente e l’aumento così veloce del costo del denaro sta provocando un rialzo dei tassi di interesse su prestiti e mutui che mette in difficoltà sia le famiglie sia le imprese”.

“La Bce ha già preannunciato di portare il tasso base al 4,25% il prossimo 27 luglio. Noi speriamo in un ripensamento. E comunque ci auguriamo che tutte le prossime decisioni siano assunte con maggiore cautela da parte della Banca centrale europea”.

Complessivamente, i crediti deteriorati delle famiglie sono arrivati, a marzo scorso, a 14,9 miliardi. Si tratta, nel dettaglio, di 6,8 miliardi di mutui non pagati, di 3,7 miliardi di credito al consumo non rimborsato e di 4,3 miliardi relativi ad arretrati di altri prestiti personali.

Del totale di 14,9 miliardi, 5,7 sono sofferenze, cioè credito che la clientela non rimborserà più. Altri 7,1 miliardi sono inadempienze probabili, vale a dire denaro che realisticamente le banche non recupereranno. Mentre circa 2 miliardi sono rate scadute, quindi posizioni debitorie meno a rischio.

Le difficoltà delle famiglie riguardano soprattutto i mutui a tasso variabile, particolarmente colpiti dall’aumento del costo del denaro portato dallo 0 al 4% in 11 mesi. Questa categoria di prestiti immobiliari vale in totale circa 140 miliardi e rappresenta un terzo del totale di 425 miliardi erogati.

Lombardia e Lazio con un ammontare delle rate non pagate oltre i 2 miliardi. Campania, Puglia e Basilicata, Sicilia e Veneto superano il miliardo. Emilia Romagna, Piemonte e Valle D’Aosta, e Toscana restano poco sotto il miliardo. Più contenuto il valore delle somme non pagate nelle regioni più piccole come l’Umbria dove le rate non pagate ammontano a 226 milioni, la Liguria (361 milioni) e la Calabria (418 milioni).

Sileoni: “Quanto alle iniziative delle banche per dare respiro alle famiglie, occorre dire con chiarezza che qualsiasi decisione deve essere presa senza ansia e soltanto dopo una adeguata valutazione. Vanno sfruttate, per ricevere giusti consigli e per essere orientati a compiere scelte consapevoli, anche la competenza e la professionalità di tutte le lavoratrici e i lavoratori delle banche. Molti dei quali affrontano, personalmente, problemi identici a quelli della clientela. In particolare, va detto che lo spalmamutui non è privo di rischi né è un’operazione a costo zero”.

“L’allungamento del piano di rimborso di un mutuo a tasso variabile, infatti, comporta un maggior ammontare di interessi da pagare alla banca. Oltre al fatto che ci si pregiudica la possibilità di poter beneficiare, nel medio-lungo periodo, di un’auspicabile riduzione dei tassi d’interesse”.

 

 

 

© Riproduzione riservata

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