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FIRENZE – “E’ il momento indispensabile di risposte straordinarie. Solo in Toscana l’aumento dell’energia incide per 3,5 miliardi su tutti i comparti delle imprese. La situazione è drammatica e richiede interventi straordinari a partire dalla cassa integrazione in deroga perchè il rischio è quello dei grandi licenziamenti. Se andiamo avanti così in Toscana il Pil 2022 sarà negativo. Probabilmente bisognerà accantonare il Pnrr e parlare di altre questioni”. Confindustria Toscana lancia l’allarme con il presidente Maurizio Bigazzi. Facendo appello a Regione Toscana e parlamentari toscani perché facciano pressioni sul Governo. La guerra in Ucraina, l’aumento dei costi delle materie prime e un caro energia che sta diventando insostenibile rischiano dunque di essere i killer dell’economia. Non ci sono rischi per la produzione alimentare, dice Confindustria Toscana, ma le esportazioni subiuranno fortissimi rallentamenti. Una situazione definita drammatica a cui si aggiungono mancati affidamenti e gare deserte “perchè c’è un’enorme differenza tra i prezzi dell’appalto inseriti a bando di gara e i prezzi reali di mercato”, sottolinea Ance Toscana col presidente Stefano Frangerini.
Bigazzi: “Siamo dentro a una tempesta perfetta. Ormai tutti i comparti soffrono dell’aumento stratosferico dell’energia, della difficile reperibilita’ delle materie prime, si sono bloccate le filiere. Il fatto stesso che non si riesca piu’ a trovare un’idea di impresa che possa funzionare, perché la mattina non sappiamo se arrivano i materiali, dimostra che viviamo una situazione di una drammaticità mai vista prima”. Stefano Frangerini: “I prezzi previsti in gare e appalti inon sono adeguati, visti i rincari di energia e non sono adeguati, visti i rincari di energia e materie prime. Il bitume, ad esempio, in tre giorni è aumentato del 600%”. A Lucca tre gare, una per un ponte sul Serchio e altre due per la costruzione di scuole in legno e acciaio, sono andate deserte per questi motivi”.