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E così Giani ha sparigliato le carte. Non solo quelle del suo Pd. Ma anche quelle di una coalizione di centrosinistra a sostegno del candidato presidente per le regionali in Toscana.
Le ha sparigliate Giani giocando d’anticipo, in un contesto elettorale in ritardo, con una doppia mossa che spiazza il Pd.
La prima mossa annunciando la data del voto il 12 ottobre, data a cui manca ancora la firma di Giani del decreto che detterà per tutti i tempi a cascata.
La seconda mossa annunciando la sua disponibilità a ricandidarsi per il Giani bis.
In sostanza, così facendo, stringendo i tempi e mettendo così alle strette il Pd che con Schlein al tavolo nazionale per le elezioni regionali sta tessendo il campo largo anche col M5S di Conte e anche per la Toscana.
In una costruzione di alleanza ampia anche nell’ottica delle prossime elezioni politiche.
E che, in ambito regionali 2025, vede sul tavolo anche un intreccio Toscana-Campania, entrambe al voto.
M5S che nella legislatura regionale al termine sta all’opposizione sia in Campania, sia in Toscana.
M5S che in Toscana si è mosso insieme al Pd in determinati atti istituzionali, ma ha anche detto no da tempo a un Giani bis
Un Pd, guidato in Toscana da Fossi, che un Giani bis non l’ha ancora ufficializzato.
E Fossi, dopo aver proclamato poco prima dell’annuncio di Giani “prima la coalizione poi il candidato presidente, dopo Giani candidatosi per il bis ringrazia: “Ringrazio il presidente Giani della disponibilità alla ricandidatura. Un passaggio che ci permetterà di mettere a disposizione la sua figura a tutti gli interlocutori con cui in questi mesi abbiamo lavorato per costruire una prospettiva comune. Consci che i passaggi sono quelli della costruzione prima del programma e della coalizione e poi della scelta del candidato comune”.
Una figura, quella di Giani, che il Pd avrebbe potuto mettere a disposizione dei suoi interlocutori già prima che Giani rompesse gli indugi.
Giani è molto ben sostenuto per il bis. Non solo dai sondaggi. Non solo dalla classifica di gradimento de Il Sole 24 Ore che lo vede balzare dal decimo posto nazionale 2024 al quarto posto nazionale 2025.
Ma anche da una valanga di sindaci toscani, da molti altri rappresentanti istituzionali, a partire dal presidente del Consiglio regionale Mazzeo e dall’eurodeputato Nardella, ex sindaco di Firenze. Da varie sezioni Pd.
Giani è un moderato. E i voti moderati sono molto ambiti anche a centrodestra, dove, non stanno meglio del centrosinistra in tal senso, non è stato ancora ufficializzato candidato presidente Alessandro Tomasi, FdI, che però con Giani anch’egli non ancora ufficializzato si è posto dichiaratamente come sfidante.
Rimane moderato Giani, ma fermo, anche nella sua disponibilità a un Giani bis: “In questi giorni ho sentito intorno a me un affetto profondo, sincero, che mi ha davvero commosso. E’ grazie a questo calore umano e politico che ho scelto di mettermi ancora una volta a disposizione, con la volontà di continuare il cammino intrapreso insieme, candidandomi per un secondo mandato alla guida della nostra Regione”.
Ma certo Giani creerebbe non pochi problemi al centrosinistra laddove, in un colpo di scena che lo escludesse come candidato presidente di centrosinistra, decidesse di candidarsi con una sua lista.
Un secondo mandato non si nega a nessuno. Per dire no a un secondo mandato occorrono motivazioni molto forti, a partire da un giudizio non positivo all’interno del partito di cui chi esce da una prima legislatura fa parte.
Giudizio non positivo che per Giani non rispecchierebbe né quanto fotografato dai sondaggi, né dalla classifica di gradimento de Il Sole 24 Ore. Né da quanto affermano sindaci, varie sezioni Pd, ed altri esponenti istituzionali Pd.
E dunque?
La questione è che il Pd su Giani bis è diviso. E questo emerge con chiarezza dalle parole di Valentina Mercanti, presidente assemblea Pd Toscana, a poche ore dall’annuncio di Giani: “Il Partito Democratico ha la responsabilità di essere unito per parlare con chiarezza a tutti i toscani e le toscane. E’ importante partire prima possibile con il lavoro a sostegno del presidente Giani. Oggi più che mai serve lavorare dentro al partito con lealtà e spirito costruttivo, al fianco del segretario Emiliano Fossi, per affrontare insieme questa sfida. Non possiamo permetterci divisioni”.
Ma Giani ha sparigliato le carte in tavola. E adesso tocca a Pd uscire dall’angolo.