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Regionali Toscana 2025: sfida Giani-Tomasi in tempi rapidi

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Giani e Tomasi sono dunque ufficialmente sfidanti

. Con una Toscana al voto il 12 e 13 ottobre, il centrodestra ha ufficializzato il 25 agosto Alessandro Tomasi, FdI, candidato presidente.

Non che a Eugenio Giani, Pd sia andata molto meglio. Per il presidente Regione Toscana uscente l’ufficializzazione per un Giani bis è arrivata la sera del 7 agosto, con acclamazione dem.

Si poteva agire con maggiore anticipo? Considerando che era noto dal voto 2020 che la Toscana sarebbe tornata alle urne nel 2025, si poteva agire decisamente con maggiore anticipo sia a centrosinistra, sia a centrodestra.

Giochi già fatti come da sondaggi? Non è detto. I conti si fanno sempre a urne chiuse.

In una sfida Giani-Tomasi che dunque ufficialmente si gioca in tempi rapidi.

Era già in rampa di lancio da almeno un anno Alessandro Tomasi, primo sindaco di centrodestra a Pistoia. Eletto nel 2017 al ballottaggio e riconfermato al primo turno nel 2022 con una lista civica più votata dei partiti che lo hanno sostenuto.

Mentre stava in rampa di lancio, la premier Giorgia Meloni, leader FdI, ha nominato Tomasi coordinatore toscano del partito, ottobre 2024

E da un anno il sindaco più amato in Toscana secondo la classifica de Il Sole 24 Ore da candidato presidente in pectore sta girando la Toscana in tour elettorale targato FdI. Mentre Forza Italia e Lega sul tavolo del centrodestra hanno messo anche i loro papabili. Con Forza Italia a puntare per le primarie col coordinatore toscano Marco Stella.

Per poi arrivare all’endorsement leghista di Salvini per Tomasi a La Versiliana in data 11 agosto.

In rampa di lancio per il Giani bis il presidente Regione Toscana è sempre stato. E, in virtù del ruolo istituzionale, eletto governatore nel 2020 battendo la candidata di centrodestra Susanna Ceccardi, Lega, di fatto anche sempre in tour elettorale.

Con la grande capacità di macinare centinaia di chilometro ogni giorno in giro per la Toscana, un Giani a un soffio dal dono dell’ubiquità.

Ma i dem di Elly Schlein, oltre a essere intenti a tessere la coalizione con il Movimento 5 Stelle di Conte in prospettiva Politiche 2027, erano anche intenti a discutere al loro interno rispetto a Giani.

E così un Giani bis che pareva scontato da sempre, Giani bis a un certo punto così scontato è sembrato non esserlo più.

Tanto che in Toscana a inizio luglio la presidente Pd Mercanti ha dovuto richiamare i dem all’ordine lanciando un appello all’unità: “E’ importante partire prima possibile col lavoro a sostegno del presidente Giani”.

A dimostrazione che nel Pd non c’era unanimità su un Giani bis.

Certo non c’era nel Movimento 5 Stelle in chiave ipotesi di coalizione con Pd, un M5S che già in aprile aveva detto con chiarezza di non gradire Giani bis. Per poi dire sì con voto online.

E in tutto questo caos, è stato proprio Giani con lucidità a tracciare la linea per uscire da un labirinto nel quale avrebbe potuto rischiare di perdersi. Prima si è autocandidato. Poi ha stabilito la data del voto in Toscana.

Mettendo di fatto Pd e alleati con le spalle al muro.

 

 

 

 

 

© Riproduzione riservata

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