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È così che i sindaci dei tre comuni che più di altri subiscono le ricadute negative dell’attuale dell’inadeguatezza della FiPiLi hanno deciso di scrivere ad Eugenio Giani affinché venga avviata una seria riflessione.
“È oggettivo – dicono – che la situazione sia mutata negli anni: i tre comuni avevano complessivamente 25mila abitanti in meno rispetto a oggi e le aree industriali erano molto meno sviluppate ed estese. Lo sviluppo immobiliare e il caro prezzi del capoluogo ha fatto sì che molti fiorentini scegliessero di abitare nelle zone limitrofe per poi spostarsi quotidianamente. Ad oggi si contano quasi 90mila veicoli al giorno nel tratto da Firenze a Santa Croce sull’Arno e le statistiche evidenziano più di una segnalazione al giorno per quanto riguarda gli incidenti. La giornata di martedì 8 ottobre è stata la punta dell’iceberg di una situazione che ormai necessita una risoluzione. Se il ribaltamento di un camion è un qualcosa che purtroppo può accadere, più difficile è pensare che questo evento da solo (per fortuna senza feriti) possa causare per 7 ore il blocco dell’intera tratta che da Firenze porta verso la costa. Una situazione che ha ricadute pesanti su tutto il territorio”.
“A bloccarsi, in contesti del genere con la FiPiLi chiusa, non sono infatti solo le strade statali, ma anche quelle interne, con un effetto a catena che colpisce anche chi viaggia ben lontano dall’arteria principale. – affermano Caporaso, Londi e Mantellassi – A nostro avviso non è più rimandabile una discussione sulla definizione di una strategia che possa portare a diminuire l’impatto negativo di certi problemi che sono diventati ormai quasi quotidiani. Insieme a quello che dovrebbe essere un utilizzo efficiente dei mezzi pubblici, occorre quindi parallelamente iniziare a definire una serie di interventi, come l’allargamento delle carreggiate in alcuni tratti, l’inserimento della corsia di emergenza ed eventualmente la valutazione di una terza corsia ove necessaria”.
Negli anni le ipotesi fatte sono state diverse, dalla creazione di un soggetto come ToscanaStrade che possa migliorare la gestione e la manutenzione alla necessità di realizzare una terza corsia.
L’intento dei tre sindaci è quello di invitare il presidente della Regione “ad avviare un confronto, anche con il coinvolgimento dei territori, che porti in tempi congrui ad interventi di miglioramento della circolazione, alleggerendo la ricaduta sulla viabilità interna, attraverso opere strutturali da sostenere con idonei finanziamenti”.