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Kata scomparsa, le tracce di sangue non sono della bambina

Non sono della piccola Kata tracce ematiche rubinetti ex hotel Astor a Firenze. Non rilevate tracce biologiche riconducibili alla bimba in borsone e trolley

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FIRENZE – Kata scomparsa, le tracce di sangue non sono della bambina.

Non sono della piccola Kata le tracce di sangue trovate sui rubinetti di tre stanze dell’ex hotel Astor di via Maragliano a Firenze, la struttura da cui la bambina di cinque anni è scomparsa il 10 giugno scorso.

Non solo. Nei due trolley e nel borsone sequestrati non sono state rilevate tracce biologiche riconducibili alla piccola Kata.

Questa la conclusione dei primi esami genetici eseguiti dal medico legale Ugo Ricci.  Responsabile dell’équipe genetica forense dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi. Incaricato dalla Procura che indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione.

I risultati delle pre consulenze genetiche, con il test del dna, eseguite dal professore Ricci sono stati consegnati ai pubblici ministeri Luca Tescaroli, Christine von Borries e Giuseppe Ledda titolari del fascicolo di indagine. Nei prossimi giorni verranno consegnati i risultati definiti e completi.

E nei prossimi giorni le squadre specializzate dei carabinieri eseguiranno un nuovo e più invasivo sopralluogo nell’ex Astor alla ricerca di nuove tracce della piccola Kata. La data dell’intervento non è stata ancora decisa dalla Procura.

Sulla scomparsa della piccola Kata, nei giorni scorsi il generale Garofano, ex comandante Ris di Parma, consulente dei genitori della piccola Kata, ha svolto con gli stessi genitori un sopralluogo nell’ex Astor. Dichiarandosi “fiducioso” rispetto alle sorti della bambina.

I genitori della piccola Kata, il padre Miguel Angel Romero Chicclo e la madre Katherine Alvarez Vasquez, dopo il sopralluogo avrebbero fornito alla Procura nuovi elementi.

Ex hotel Astor  occupato abusivamente in prevalenza da peruviani e rumeni in cui viveva la piccola Kata. Sgombrato il 17 giugno scorso. Della piccola Kata c’è un ultimo video che la riprende mentre prima sale, poi scende le scale dell’ex hotel Astor. Poi il nulla.

Per eseguire gli esami genetici, due settimane fa la Procura aveva indagato cinque persone, tra le quali due zii della bambina scomparsa. Lo zio paterno, Marlon Edgar Chicclo, 19 anni. E zio Abel, lo zio materno Abel Alvarez Vasquez, in carcere dal 5 agosto anche con l’accusa di tentato omicidio  nell’ambito dell’inchiesta su un presunto racket delle stanze nell’ex hotel Astor.

A zio Abel quel sabato 10 giugno la piccola Kata era stata affidata dalla mamma.

Gli altri indagati sono due cugine peruviane, Rosmery Puillco Oquendo, 31 anni. E Sharllin Jhilary Huaman Oquendo, 26 anni. E un cittadino romeno, Alberto Dinu Sorin, 29 anni. Sospettati di essere coinvolti nella scomparsa della piccola Kata.

Si indaga per sequestro di persona a scopo estorsione.

Secondo gli investigatori sarebbe stato il presunto mercato dell’affitto delle stanze nello stabile occupato il motivo della presunta ritorsione che si sarebbe abbattuta sulla bimba.

Nei confronti dei cinque indagati nei giorni scorsi sono stati eseguiti gli accertamenti tecnici irripetibili. Volti ad accertare la presenza di materiale biologico o genetico e all’estrapolazione di eventuali profili del dna da borsoni, trolley e da rubinetti di stanze dell’hotel Astor. E  alla loro successiva comparazione con quello della piccola Kata sparita nel nulla.

Tre dei cinque indagati erano stati ripresi dalle telecamere fuoriuscire con un borsone e con due trolley dall’hotel Astor sabato 10 giugno dopo la scomparsa della bambina. Oggetti che gli stessi avrebbero poi utilizzato anche il 17 giugno in occasione dello sgombero dello stabile.

Gli altri due indagati, gli zii, erano occupanti di tre distinte stanze. Nei cui rubinetti dei bagni erano state individuate tracce di una presunta sostanza ematica.

Nel frattempo la Procura ha inoltrato una richiesta di rogatoria internazionale in Perù per ascoltare 13 persone considerate testimoni informati sui fatti. Non è esclusa la pista per cui Kata possa essere stata rapita e trasferita in Perù.

Nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa della piccola Kata, il 5 agosto eseguite quattro misure cautelari. Emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di altrettanti cittadini peruviani. Per zio Abel e altri tre indagati in questo caso le accuse sono di estorsione, tentativi di estorsione e rapina. Episodi avvenuti tra il novembre 2022 e il 28 maggio 2023. E di tentato omicidio tentato e lesioni gravi. Che sarebbero stati commessi lo stesso 28 maggio 2023 ai danni di occupanti ex hotel Astor.

 

© Riproduzione riservata

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