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L’arma sarebbe stata detenuta illegalmente da Alfred Vefa. Verosimilmente è la stessa con cui è stata assassinata Klodiana Vefa al rientro dal lavoro.
Tenente colonnello Andrea Pezzillo, comandante del reparto operativo del comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Firenze: “Saranno gli esami balistici a stabilire se si tratta della stessa arma ma è altamente probabile che abbia usato questa stessa pistola prima per uccidere l’ex moglie e poi per suicidarsi. Saranno gli accertamenti tecnici a consentire una puntuale ricostruzione di questa tragica vicenda”.
Poi il comandante Pezzillo, che coordina le indagini con il pubblico ministero della Procura fiorentina Ornella Galeotti: “Stiamo cercando di capire se ci fossero state delle precedenti violenze dell’uomo nei confronti dell’ex moglie, ma non risultano mai presentate denunce. Finora sappiamo di un rapporto conflittuale, di litigi. Il quadro complessivo è comunque chiaro in termini di responsabilità”.
Verso le 4 di sabato 30 settembre mattina in una zona isolata del comune di San Casciano, un cittadino che transitava con la sua auto ha notato un’auto parcheggiata in maniera anomala lungo la strada di campagna. Ha dato l’allarme ai carabinieri. I militari giunti sul posto hanno trovato una Golf grigia abbandonata e chiusa, con i vetri appannati. E’ iniziata così una perlustrazione e a circa 50 metri di distanza dall’auto. Tra la vegetazione, è stato trovato il corpo senza vita di Alfred Vefa. Il corpo di Alfred Vefa è stato trovato accanto ad un albero. Dove è stata rinvenuta anche la pistola con cui si è tolto la vita.