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Don Ciotti in Hall of Fame ‘Educazione degli adulti’. Candidato da Unifi

Prestigioso riconoscimento internazionale ricevuto a Firenze per attività a favore inclusione sociale ed educazione legalità. Rettrice Petrucci: "Profondamente onorati di aver contribuito a questo riconoscimento per una figura di così elevato spessore umano e sociale"

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FIRENZE – Don Ciotti in Hall of Fame ‘Educazione degli adulti’. Candidato da Unifi

Don Ciotti in Hall of Fame ‘Educazione degli adulti e formazione continua’. Don Luigi Ciotti ha ricevuto, per iniziativa dell’Università di Firenze, un prestigioso riconoscimento internazionale “per la sua attività instancabile, a favore dell’inclusione sociale e dell’educazione alla legalità, attraverso associazioni e gruppi plurali”.

A candidarlo al prestigioso riconoscimento è stato l’Università di Firenze nella persona di Paolo Federighi, professore onorario in Pedagogia generale e sociale.

Don Ciotti è stato presentato come nuovo membro della Hall of Fame all’interno del convegno ‘International Adult and Continuing Education HOF’ a Firenze, all’Istituto degli Innocenti con l’organizzazione del Dipartimento di Formazione, lingue, intercultura, letterature e psicologia dell’Ateneo.

Il riconoscimento è stato assegnato a don Ciotti, in particolare, per il suo contributo all’educazione attiva contro la criminalità e le mafie, sviluppata attraverso la creazione di reti nazionali e internazionali di associazioni  – come ‘Libera’ che coordina attualmente più di 1600 realtà – e attraverso la promozione di numerose attività formative, campagne culturali e progetti di ricerca, così come attraverso la costituzione di cooperative per l’utilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità.

Nell’Aula Magna del Rettorato don Ciotti ha tenuto una lezione a studentesse e studenti, dal titolo ‘È la cultura che dà la sveglia alle coscienze. L’importanza dell’educazione nel contrasto alle reti criminali’, introdotta dal saluto della rettrice Alessandra Petrucci.

Don Ciotti: “La violenza culturale è la più difficile da sconfiggere perché penetra in profondità nel tessuto sociale e nei modi di essere delle persone. È la cultura mafiosa del rancore, dell’avidità, della sopraffazione che rende le persone cieche di fronte ai diritti degli altri, sorde di fronte alla sofferenza di chi subisce lutti e ingiustizie. Per questo le mafie non si possono affrontare solo sul piano repressivo, ma serve un investimento educativo costante per sradicare la mentalità che le favorisce e combattere la rassegnazione di chi è vittima dei loro crimini”.

Alessandra Petrucci: “Siamo profondamente onorati di aver contribuito a questo riconoscimento per una figura di così elevato spessore umano e sociale. L’Ateneo fiorentino vanta una lunga tradizione nel campo della formazione continua: la prima cattedra di educazione degli adulti in Italia fu istituita proprio qui a Firenze nell’anno accademico 1970/71, tenuta da Filippo Maria De Sanctis. E nella nostra Hall of Fame è già presente da tempo il professor Paolo Federighi, promotore del riconoscimento odierno a don Ciotti”.

© Riproduzione riservata

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