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CAMPI BISENZIO – Sciopero fame ex Gkn, sindaco:”No cambi destinazione uso”
Lorenzo Ballerini, assessore buona occupazione: “La lotta dei lavoratori e delle lavoratrici della ex Gkn è la lotta in difesa di un intero territorio. L’abbiamo ribadito più volte e continueremo a farlo. Per questo il gruppo consiliare Campi a Sinistra ha portato in Consiglio Comunale un atto per chiedere al Consiglio regionale di discutere la proposta di legge per la creazione di consorzi pubblici, come richiesto dagli stessi lavoratori.
Invitiamo altri Consigli Comunali a farlo, così da portare la proposta in discussione. Nel frattempo 150 lavoratori sono da sei mesi senza stipendio e senza ammortizzatore sociale mentre QF continua a non dare risposte. È inaccettabile: per questo chiediamo al Governo di commissariare l’azienda”.
Vicesindaca Federica Petti: “Abbiamo deciso di proiettare sul nostro palazzo comunale la scritta ‘salari subito’ in sostegno dei lavoratori per dare voce alla loro lotta attraverso anche i nostri spazi pubblici, dopo aver dato il patrocinio al festival Working Class, pensando non solo ai lavoratori e alle lavoratrici, ma anche alle loro famiglie”
Anche la fondazione Accademia dei Perseveranti, che ha ospitato e fortemente voluto mettere in scena insieme all’amministrazione lo spettacolo ‘Il Capitale: un libro che ancora non abbiamo letto’, esprime la propria solidarietà. Dal Presidente Andrea Bacci “Esprimo tutta la mia solidarietà personale e quella della fondazione ai lavoratori della Gkn; la cultura ha l’obbligo di fare da cassa di risonanza alla voce di chi invoca diritti ed equità”. Alla direttrice generale della Sandra Gesualdi: “Sulla giustizia sociale e sulla politica occorre avere le idee chiare. Non vogliamo un Paese in cui si chiude una fabbrica e si licenziano i propri operai per delocalizzare e assecondare il liberismo più sfrenato. Gli ex operai della Gkn sono allo stremo dopo anni di lotta e mesi senza stipendio. Come istituzione culturale siamo a loro fianco, se perdono loro perde un pezzo di democrazia”.