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FIRENZE – Tassa di soggiorno, a Firenze gli albergatori ricorrono al Tar.
Federalberghi Firenze e Assohotel Confesercenti Firenze hanno presentato ricorso al Tar della Toscana contro l’aumento della tassa di soggiorno deciso dal Comune di Firenze guidato dal sindaco Nardella entrato in vigore il primo aprile.
Firenze è l’unico Comune che si è avvalso della possibilità, in base all’articolo 787 della legge di bilancio 2023, di procedere all’incremento dell’imposta in base ai dati Istat sulle presenze turistiche, qualora esse superino di venti volte il numero dei residenti.
I due presidenti Francesco Bechi e Monica Rocchini: “Si tratta di un atto per noi dovuto, perché si tratta di una misura che nella sostanza non rispetta i criteri di progressività e di proporzionalità previsti dalla legge del 2011”.
Bechi e Rocchini sottolineano che a causa dell’applicazione della nuova norma sulla tassa, introdotta da un emendamento firmato dall’ex assessore comunale al Bilancio Federico Gianassi, Firenze è la città con l’imposta di soggiorno più alta d’Italia e tra le più care d’Europa.
“Abbiamo infatti provato a dialogare con gli assessori per portare proposte più eque che già ci sono in altri Comuni e che prevedono la proporzionalità dell’imposta legata al costo della camera, equa perché tiene in considerazione la stagionalità e la zona dove è ubicata la struttura ricettiva. E di fronte a tutti i no ricevuti, l’unica via è stata quella del ricorso”.