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FIRENZE – Centinaia di persone in piazza della Signoria a Firenze venerdì 20 giugno per la presentazione, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, della nuova stagione 2025-2026 del Teatro della Toscana da parte del direttore artistico Stefano Massini insieme alla sindaca Sara Funaro, presidente Teatro della Toscana.
Fondazione che raggruppa il Teatro della Pergola e il Teatro di Rifredi a Firenze e il Teatro Era di Pontedera.
Una presentazione all’indomani di una notizia di declassamento del Teatro della Toscana, contro cui si sono dimessi tre componenti della commissione consultiva per il teatro del Mic, ministro Alessandro Giuli.
Tra i presenti in piazza della Signoria a Firenze anche il deputato toscano Nicola Fratoianni, Piero Pelù, direttore artistico Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio, cittadina di Stefano Massini, oltre a tutta la giunta comunale di Firenze.
Massini: “La cultura è pesantemente sotto attacco. Questa è una grandissima commedia. L’anno scorso la commissione valuta che la programmazione della Pergola debba avere come punteggio di qualità 29. Per essere declassati quel punteggio deve andare sotto il 9. Vorrebbe dire che in un anno la stessa commissione decide che, improvvisamente, ci devono essere 20 punti in meno. Cosa è successo in questo anno? Sono arrivato io. Il pessimo, lo schifoso e quindi bisogna punirmi, darmi una lezione“.
Sindaca Funaro: “Il governo e la destra hanno deciso di colpire la città di Firenze. Se venisse confermata la scelta del declassamento andremo a ricorrere in tutte le sedi istituzionali. A me pare che quello che sta avvenendo ora sia bullismo istituzionale. Quello che è accaduto ieri è gravissimo. Non è mai successo nella storia dei teatri che un pezzo importante di commissione si dimetta dicendo che la decisione del declassamento avverrebbe per motivazioni pretestuose. Io come sindaca di Firenze e presidente del Teatro della Toscana difenderò sempre e comunque il teatro. Queste sono azioni non condivisibili e totalmente inqualificabili”.
Antonio Mazzeo, presidente Consiglio regionale della Toscana: “Quanto sta accadendo in queste ore è grave e senza precedenti nella storia recente del teatro italiano. Il possibile declassamento della Fondazione Teatro della Toscana da parte del Ministero della Cultura non appare come una scelta tecnica, né come il frutto di una valutazione imparziale o di merito. Al contrario, si configura come una vera e propria rappresaglia politica, volta a colpire un’istituzione culturale d’eccellenza per le sue scelte autonome e di alto profilo come la direzione artistica affidata a Stefano Massini. Non possiamo accettare che vengano penalizzati la qualità, la libertà e la passione di chi ogni giorno lavora per promuovere cultura con serietà, competenza e visione. La Regione Toscana sarà sempre al fianco di chi difende l’autonomia della cultura, dell’arte che non si piega, dei luoghi in cui si esercita e si coltiva il pensiero critico, pilastro fondamentale della nostra democrazia. Lo voglio dire con la massima chiarezza: nessuna fedeltà politica potrà mai valere più della libertà culturale. E questa libertà, noi la difenderemo con determinazione, in ogni sede e con ogni strumento a nostra disposizione”.
Nicola Fratoianni: “Il governo di Giorgia Meloni è allergico alla libertà, in tutte le sue forme. E per questo reprime, scredita, colpisce chiunque non si allinei al suo volere. La lista è lunga: giornalisti spiati illegalmente, trasmissioni televisive di informazione e di inchiesta chiuse o ridimensionate in Rai, teatri a cui tagliano i fondi perché il direttore è una persona libera e non piace al governo.
Cristina Giachi, consigliera regionale Pd: “Siamo in tantissimi oggi, stretti attorno al nostro Teatro della Toscana: il più antico del Paese, la proposta culturale più innovativa. Ci sono tutti: artisti, amministratori, lavoratori, sindaci, pubblico. Stefano Massini ci ha presentato una stagione stellare per la Pergola, Rifredi ed Era, dall’Arengario di Palazzo Vecchio. Un programma ricco, coraggioso, di grande valore. I venti punti in meno da parte del Governo sono una vergogna. La cultura non si piega”.
Vannino Chiti, ex presidente Regione Toscana, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea. “In segno di solidarietà”, il vicepresidente dell’Istituto Andrea Morandi e il direttore Matteo Mazzoni hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione del programma della prossima stagione del Teatro della Toscana. “A nome mio personale e dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea esprimo grande e piena solidarietà al direttore artistico Stefano Massini, intellettuale di indiscussa e riconosciuta statura, e al Teatro della Toscana. Il declassamento di un’istituzione culturale, risorsa per la Toscana e per l’intero Paese, rappresenterebbe un fatto inquietante e inaccettabile che si qualifica come un vero e proprio attentato alla libertà e all’autonomia dell’espressione artistica e della cultura e costituirebbe una scelta priva di fondamento, tanto più grave perché basata esclusivamente su criteri di discriminazione politica”.