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FIRENZE – Stadio Firenze, i dubbi Ue. Ministro Fitto: “Chiediamo chiarimenti”.
La Commissione Europea contesta l’ammissibilità dell’intervento di restyling dello stadio di Firenze per il finanziamento Pnrr di 55 milioni, contributo relativo ai Piani Urbani integrati.
Il ministro Affari Europei Raffaele Fitto: “Paradossale, se non lunare, immaginare una polemica con il Governo in carica sul rifacimento dello stadio Artemio Franchi di Firenze. Non si tratta di fare polemiche con nessuno, ma di prendere atto del fatto che sono questioni che riguardano il precedente Governo, per il semplice fatto che noi ci siamo insediati in ottobre.”
Il sindaco Nardella: “Fiduciosi sul fatto che sapremo rispondere punto per punto in piena collaborazione con il Governo. Ho già espresso la richiesta di essere auditi dai servizi della Commissione”.
Matteo Renzi, senatore, ex sindaco di Firenze: “I soldi del Pnrr meglio metterli sulle Cascine o sulle periferie, sull’Arno o sulle scuole. Lo stadio va fatto coi soldi dei privati, non del Comune o dell’Europa”.
Nardella pochi giorni fa ha annunciato che la Fiorentina, proprio per i lavori di restyling, non giocherà al Franchi da metà 2024 a metà 2026.
Fitto, anche riferendosi alla realizzazione del Bosco dello Sport di Venezia, con il rifacimento dello stadio Franchi di Firenze inserito nel Pnrr: “Il Governo, d’intesa con i sindaci, con il Ministero dell’Interno e quello dell’Economia, predisporrà risposte di chiarimento. Sperando che si trovi in questo mese una soluzione di confronto con la Commissione Europea. Questi interventi, vorrei ricordarlo, sono stati oggetto di decreto interministeriale, approvato all’aprile dello scorso anno, che ne prevedeva il finanziamento. I due progetti sono stati oggetto anche di una valutazione per cui si considerava raggiunto questo obiettivo. Sono sorte nuove questioni e noi, con spirito costruttivo, lavoreremo per superarle”.
Nardella: “Ribadisco la posizione che abbiamo sempre avuto: il nostro progetto è un progetto eccellente, di altissimo livello da tutti i punti di vista. Pertanto leggeremo nel dettaglio le osservazioni, che ancora non conosciamo, della Commissione europea sul progetto. Riteniamo che sia giusto darci la possibilità di una audizione e di un confronto diretto con gli uffici anche perché qui ci sono finanziamenti approvati e confermati in un anno e mezzo di lavoro, di lettere, di accordi formali sottoscritti, di documenti, tutto riconosciuto e certificato dai vari organi competenti a livello nazionale”.
Fitto: “Timori non ce ne sono. Al Governo c’è la consapevolezza della situazione, sulla quale stiamo lavorando, molto serenamente. Le questioni sono due: la prima riguarda gli obiettivi per la fine del 2022, per ottenere la rata dei 19 mld. Abbiamo concordato con la Commissione Europea una proroga e lo abbiamo fatto per poter verificare alcune questioni che anche la Commissione ha bisogno di verificare. Detto questo, il Governo sta lavorando per risolvere queste questioni d’accordo con la Commissione Europea. Esiste una seconda questione, che è collegata complessivamente al piano di ripresa e resilienza, per la quale leggo che vengono fatte interpretazioni particolari. Noi stiamo facendo una verifica, e la faremo con la Commissione, perché se dovesse emergere, su diversi progetti, che c’è l’impossibilità, e in alcuni casi è così, di poter realizzare alcuni progetti, che non c’entrano con gli obiettivi del 31 dicembre, ma sono generali. Per un programma che ha come orizzonte il giugno 2026, lavoreremo con la Commissione Europea per trovare una soluzione”.