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FIRENZE – Nazionale, Spalletti si presenta: “Un sogno che nasce da bambino”.
Presentazione ufficiale di Luciano Spalletti, nuovo ct della Nazionale, sabato 2 settembre al Centro Tecnico Federale di Coverciano, Firenze.
Con il presidente Figc Gabriele Gravina lo staff di Spalletti al completo.
Spalletti: “Forse non sarò il miglior allenatore possibile per la Nazionale. Ma sarò il miglior Spalletti possibile”.
Presenti i vertici federali, il nuovo capo delegazione Gigi Buffon e Zvonimir Boban, Chief of Football della UEFA.
Il tecnico di Certaldo ha diramato le sue prime convocazioni per il debutto della Nazionale il 9 settembre a Skopje con Nord Macedonia e il 12 settembre a Milano con Ucraina. Primi due impegni verso Euro2024.
Nazionale in raduno a Coverciano da domenica 3 settembre.
La Nazionale resta a Coverciano ad allenarsi fino a venerdì 8 per poi partire nel pomeriggio alla volta di Skopje.
Spalletti: “Partiremo con il 4-3-3 poi, se avremo bisogno di uno più offensivo, si può mettere uno che fa la sottopunta e giocare con il 4-2-3-1”.
Ecco gli azzurri convocati da Luciano Spalletti.
Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Alex Meret (Napoli), Ivan Provedel (Lazio), Guglielmo Vicario (Tottenham).
Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Cristiano Biraghi (Fiorentina), Nicolò Casale (Lazio), Matteo Darmian (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Gianluca Mancini (Roma), Alessio Romagnoli (Lazio), Giorgio Scalvini (Atalanta), Leonardo Spinazzola (Roma).
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Inter), Manuel Locatelli (Juventus), Lorenzo Pellegrini (Roma), Matteo Pessina (Monza), Sandro Tonali (Newcastle).
Attaccanti: Federico Chiesa (Juventus), Wilfried Gnonto (Leeds), Ciro Immobile (Lazio), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Genoa), Mattia Zaccagni (Lazio), Nicolò Zaniolo (Aston Villa).
Prima convocazione per il difensore della Lazio Nicolò Casale, che nel 2022 era già stato chiamato per due stage dedicati ai calciatori di interesse nazionale. Tornano a vestire la maglia azzurra Mattia Zaccagni (assente dal marzo 2022), Cristiano Biraghi, Gianluca Mancini e Manuel Locatelli (ultima convocazione nel giugno 2022).
La presentazione di Luciano Spalletti sabato 2 dicembre a Coverciano.
Gabriele Gravina: “Volevamo dare alla Nazionale un tecnico di grande prestigio e ci siamo riusciti. Sul piano tecnico non devo dire nulla di Spalletti, la sua storia è chiara sotto il profilo del valore professionale e sulla qualità del gioco espresso nonché sulla maturità acquisita negli ultimi anni. Quello che più mi ha colpito è il lato umano, sul quale abbiamo avuto l’intuito di investire. Ho avuto modo di apprezzare Luciano come una persona che dedica tutta la sua capacità sentimentale di sacrificio totale a tutto ciò che ama. Sacrifico totale alla sua famiglia, alle persone a cui è legato, alla sua terra e al gioco del calcio, a cui dedica gran parte della sua vita. La sua identità è la sua cifra distintiva
Luciano Spalletti: “Ringrazio Gravina per avermi dato questo bellissimo incarico e tutto lo staff della Federazione. Ho trascorso molto tempo in questo luogo che è l’università del calcio, ma essere qui alla conferenza stampa della mia presentazione come ct dell’Italia è una emozione indescrivibile. Un sogno che parte da lontano. Avevo undici anni quando mia mamma mi cucì una grande bandiera per festeggiare quel fantastico 4-3 contro la Germania. Quella bandiera la riporterò in campo e spero di far rinascere quel sogno di poter portare questa bandiera in tutte le migliaia di bambini che sono a guardare la Nazionale”.
Sulla clausola col Napoli: “Il Napoli è stata una esperienza bellissima, è stato qualcosa di travolgente forse più di ciò che uno si possa aspettare. E’ per me un ricordo bellissimo. Per quanto riguarda la clausola, niente mi farà retrocedere dal pensiero di aver preso la decisione corretta. Ci sono cose che dobbiamo mettere a posto. Stanno lavorando gli avvocati e io spero si possa arrivare il prima possibile alla migliore soluzione per tutte e due le parti”
Poi il ct di Certaldo: “Lo schema è qualcosa di liquido nello sviluppo. Partiremo con la difesa a quattro, cercando di mettere in pratica un’idea di calcio ben precisa. Il centrocampo, proprio perché sta in mezzo, diventa un territorio importante dove si possono costruire tante cose. E abbiamo un centrocampo tra i più forti che ci sono in circolazione. Partiremo con il 4-3-3 poi, se avremo bisogno di uno più offensivo, si può mettere uno che fa la sottopunta e giocare con il 4-2-3-1. Ce ne sono in Italia di centravanti convocabili. Non ho chiamato Kean e Scamacca per motivi di minutaggio. Ci sono anche calciatori che adesso giocano in altre posizioni ma che possono ricoprire il ruolo di attaccante centrale”.
Prosegue Spalletti: “La responsabilità è una cosa che in alcuni momenti ti schiaccia ma per essere persone forti abbiamo bisogno della responsabilità. Questo incarico che il presidente mi ha dato è della massima responsabilità, ho intravisto in tutte le persone che sono venute a trovarmi per sistemare le cose che la Nazionale è una cosa importante. Io senza responsabilità non so dare il meglio di me stesso”.
“Da Mancini eredito una buona Nazionale, lui ha vinto un Europeo. Ha fatto un record di 37 risultati utili consecutivi e ha lanciato molti giovani. L’ha fatto in maniera imponente e ha scoperto talenti utili. Poi bisogna cancellare assolutamente l’amarezza di due risultati che ci sono successi. Dobbiamo assolutamente prendere le distanze, prendere la distanze dal pensare che il nostro è un calcio minore”.
“Dobbiamo fare un calcio che piaccia a tutti. E’ sempre la giusta via di mezzo ciò che riesce a prendere più cose e a far partecipare più anime e a rendere più redditizio il lavoro che fai. Noi vogliamo fare un calcio che somigli a una Nazione forte come l’Italia”.
Quindi il ct azzurro: “Io cerco la felicità, è quella di cui abbiamo bisogno. Di solito però io non riesco a essere felice da solo, io mi rifletto nella felicità altrui. Non riesco a essere felice se non vedo la gente felice attorno a me. Napoli e i napoletani sono stati la mia felicità. Io penso che questa cosa qui sia subito da chiarire anche coi giocatori perché anche loro devono essere felici di vestire questa maglia. Bisogna urlare la nostra felicità a vestire questa maglia, voglio vedere appartenenza a questa maglia. Non è una maglia qualunque perché la maglia della Nazionale ci rimane sempre addosso, la porteremo dentro le squadre in cui andremo a giocare. E’ sempre sotto la maglia del club”.
“Noi abbiamo campioni che ci hanno fatto vedere cosa vuol dire il senso di appartenenza, Mazzola, Rivera, Riva, Lippi, Baggio. Questi campioni saranno sempre con noi, anche quelli che non ci sono più. Gianluca Vialli sarà sempre con noi. Saranno i nostri spiriti guida”,