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Grosseto, militare ucciso da mesotelioma: vedova risarcita

Il Tribunale ha condannato Ministeri Interno e Difesa. Antonio Ballini è morto nel 2014 "per essere stato a contatto con l'amianto utilizzato nelle navi della Marina"

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GROSSETO – Il Tribunale di Grosseto ha condannato i Ministeri della Difesa e dell’Interno a risarcire con una somma di circa 400mila euro, comprensivi degli  arretrati, la vedova del militare Antonio Ballini, deceduto per un mesotelioma per l’esposizione alla fibra killer nelle unità navali della Marina Militare italiana.

E l’erogazione proseguirà per tutta la vita con un vitalizio di 1.900 euro mensili.

E’ quanto rende noto Ona, Osservatorio Nazionale Amianto.

Ballini è morto nel 2014 a 69 anni “per essere stato a contatto, tra il 1965 e il 1967, con l’amianto utilizzato nelle navi della Marina, in particolare nei motori, essendo stato adibito alla manutenzione dei mezzi, nonché impiegato in attività di pulizia di cucine e impianti di riscaldamento e caldaie”.

A pochi mesi dalla diagnosi “è morto tra atroci sofferenze” lasciando orfano il figlio Marco, e vedova la moglie, Delfina Lucignani, che ha portato avanti la sua battaglia legale.

Il Tribunale ha riconosciuto al militare lo status di vittima del dovere che, in un primo momento, gli era stato negato e ha sottolineato in sentenza: “deve pertanto ritenersi che l’esposizione ad amianto del Ballini sia avvenuta in occasione dello svolgimento di attività di servizio e nell’espletamento delle funzioni d’istituto” e che “la patologia contratta e il decesso derivatone siano riconoscibili come dipendenti da causa di servizio per le particolari condizioni ambientali in cui il ricorrente ha operato”.

Ezio Bonanni, legale della famiglia e presidente Ona: “Ancora un’altra pronuncia della Magistratura che sanziona l’operato della Marina Militare. Nel nostro caso il Tribunale ha sì riconosciuto i diritti della vittima e della vedova, ma non quelli dell’orfano, perché al momento della morte del padre, questi aveva già iniziato a lavorare. Si tratta di una chiara ingiustizia, contro la quale faremo appello. Intanto promuoveremo anche l’azione di risarcimento del danno a carico del Ministero.  Sarà utile la recente sentenza della Corte di Appello di Venezia, che ha condannato gli alti Ammiragli e Comandanti, per la morte di questi marinai. Trovo veramente stucchevole e francamente inaccettabile che il Ministero si ostini a negare i diritti delle vittime dell’amianto. La nostra battaglia proseguirà nelle aule dei Tribunali, fino a quando non ci sarà la presa d’atto da parte della Marina della lesività dell’amianto e dei danni che ha provocato ai suoi uomini”.

 

© Riproduzione riservata

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