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PISTOIA – Il Tribunale di Pistoia ha condannato a 18 mesi di reclusione Gaetano Foco, che ha torturato fino alla morte la cagnolina Pilù. Con la sospensione condizionale della pena, e al risarcimento da liquidarsi in sede civile oltre che alla rifusione delle spese processuali. Si tratta del massimo della pena prevista in Italia. Lo comunica l’Organizzazione internazionale protezione animali Oipa, parte civile nel processo.
Gaetano Foco non solo abusò nelle maniere più orribili fino alla morte violenta della povera cagnolina della ex fidanzata, ma pubblicò il video. Un orrore.
Gaetano Foco, 32 anni, stuprò e uccise la cagnolina Pilù nel maggio 2015 a Pescia, ma la denuncia arrivò oltre un anno dopo, nell’ottobre del 2016, proprio quando Foco pubblicò un video che spiegava come mai improvvisamente la cagnolina, al rientro della ragazza, fosse in fin di vita.
Massimo Camparotto, presidente Oipa: “È sempre più urgente una riforma del Codice penale che introduca un inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali. Gli animali devono essere considerati esseri viventi suscettibili di tutela diretta e non più indiretta solo perché oggetto del sentimento di pietà nutrito dagli esseri umani verso di loro. Purtroppo ancora non hanno una copertura legislativa diretta non essendo loro riconosciuta soggettività giuridica. Tra l’altro, studi scientifici attestano la correlazione tra la crudeltà sugli animali e la più generale pericolosità sociale di chi la commette”.
Secondo l’Oipa, nei limiti dell’ordinamento vigente, è comunque una sentenza soddisfacente anche in considerazione del fatto che l’imputato aveva provato a chiedere la messa alla prova e il patteggiamento, alternative entrambe respinte.