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Revolut nel mirino dell’Antitrust per presunte pratiche commerciali scorrette

Stop-loss irremovibili, conti bloccati senza preavviso e promesse fuorvianti: l’attenzione si concentra sulla trasparenza delle soluzioni fintech

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L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha aperto un’istruttoria nei confronti di Revolut Group Holdings Ltd, Revolut Bank Uab e Revolut Securities Europe Uab, sollevando accuse di messaggi ingannevoli sui servizi di investimento e di gestione aggressiva dei conti bancari. L’azione si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso le grandi piattaforme fintech, che, pur proponendosi come soluzioni digitali innovative, potrebbero in alcuni casi adottare comportamenti poco trasparenti nei confronti degli utenti.

Informazioni fuorvianti e poca chiarezza sui costi reali

Secondo l’Antitrust, Revolut avrebbe pubblicizzato la possibilità di investire in azioni con zero commissioni, senza però informare adeguatamente i clienti su costi aggiuntivi e limiti associati a questa offerta. Una comunicazione incompleta che, se confermata, potrebbe aver indotto in errore i consumatori, facendogli percepire vantaggi economici superiori alla realtà e compromettendo la loro capacità decisionale.

Particolarmente critico anche l’aspetto delle azioni frazionate, offerte spesso sotto la formula “a zero commissioni” senza specificare chiaramente che questi strumenti, a differenza delle azioni intere, non garantiscono pieni diritti di voto e hanno una trasferibilità limitata. Un’omissione ritenuta grave dall’Autorità, perché priva gli utenti delle informazioni necessarie per comprendere appieno cosa stanno acquistando.

Le contestazioni toccano anche il comparto delle criptovalute, dove Revolut avrebbe omesso di chiarire che, una volta attivate, le impostazioni di stop-loss e take-profit non possono essere modificate. Questi strumenti sono fondamentali per limitare le perdite e proteggere gli investimenti, soprattutto in un mercato altamente volatile come quello delle crypto.

Conti bloccati senza preavviso: comportamento sotto accusa

Oltre alla pubblicità ritenuta potenzialmente ingannevole, l’Antitrust ha evidenziato una gestione opaca e aggressiva dei conti bancari. Revolut, secondo l’AGCM, non avrebbe fornito informazioni chiare e preventive sulle condizioni che possono portare al blocco o alla limitazione di un conto.

Le modalità operative adottate per sospendere i conti sarebbero state spesso unilaterali, senza preavvisi adeguati né possibilità di confronto con l’assistenza clienti. In molti casi, gli utenti avrebbero perso l’accesso ai propri fondi per lunghi periodi, con gravi conseguenze economiche e personali. Le segnalazioni in tal senso sono numerose e provengono da tutta Europa.

Tra le criticità rilevate figura anche l’assenza di informazioni chiare sui requisiti necessari per ottenere un Iban italiano (IT) in sostituzione di quello lituano (LT). In Italia, la disponibilità di un Iban nazionale è spesso fondamentale per semplificare pagamenti e operazioni bancarie, e la mancata trasparenza su questo aspetto potrebbe generare sfiducia o complicazioni pratiche per gli utenti.

Ispezioni in corso e possibili sviluppi

A dimostrazione della serietà dell’azione intrapresa, lo scorso 8 luglio, l’Agcm – con il supporto del Nucleo speciale antitrust della Guardia di Finanza – ha effettuato ispezioni presso la sede italiana di Revolut Bank UAB. L’obiettivo è raccogliere documentazione utile a verificare la fondatezza delle accuse e a ricostruire nel dettaglio le pratiche adottate dalla società.

L’apertura dell’istruttoria rappresenta un momento cruciale per la tutela dei consumatori nel mercato dei servizi finanziari digitali. Le conclusioni dell’Antitrust potrebbero portare a sanzioni pesanti e all’imposizione di misure correttive, obbligando Revolut a rivedere le proprie modalità operative e migliorare la trasparenza nei confronti della clientela.

In attesa delle decisioni finali dell’Autorità, il caso pone sotto i riflettori le responsabilità delle grandi piattaforme fintech nel garantire correttezza, chiarezza informativa e rispetto dei diritti degli utenti.

© Riproduzione riservata

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