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Vittorio Sgarbi risponde duramente alla decisione della figlia Evelina di chiedere la nomina di un amministratore di sostegno. Per il critico d’arte e politico, si tratta di un gesto che lo ferisce profondamente: “È la misura esatta di come mia figlia interpreta i rapporti personali. È un’offesa”, ha dichiarato al Corriere della Sera.
Sgarbi, 72 anni, aveva attraversato mesi complessi dopo un ricovero al Policlinico Gemelli per una forte depressione. Oggi però rivendica un miglioramento, sia sul piano fisico che psicologico: “Il treno si è rimesso in moto, anche se la voce è flebile. Ho ritrovato appetito e desiderio. Non ho mai avuto paura di morire”.
Accanto a lui c’è la compagna Sabrina Colle: è proprio a lei che attribuisce il merito della rinascita: “Mi ha aiutato a uscire dal tunnel”. E annuncia: “Ci sposeremo appena possibile”.
L’ex sottosegretario alla cultura non intende accettare la richiesta avanzata dalla figlia e promette di affrontarla direttamente: “Non è una decisione che posso subire passivamente”.
Sgarbi ribadisce poi di voler continuare a essere protagonista della vita culturale e politica italiana.