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Festival Articolo 21 a Castiglioncello: aprono Di Bella e Maria Cuffaro

'Tutti giù per terra. Come il mondo sta cambiando'. I giornalisti Di Bella e Cuffaro sulla situazione Stati Uniti. Al Pasquini Monica Guerritore, Roberto Zaccaria, Beppe Giulietti, Alberto Negri

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Al via il Festival di Articolo 21 a Castello Pasquini di Castiglioncello, provincia di Livorno.

“Tutti giù per terra. Come il mondo sta cambiando” è il titolo delle tre giornate della terza edizione del Festival Articolo 21, in programma il 23, 24 e 25 luglio nell’anfiteatro Giuliano Scabia nel parco del Castello Pasquini, a Castiglioncello . Tre gli appuntamenti per cercare di capire che cosa sta accadendo a livello internazionale e come la politica sta cambiando.

Il primo appuntamento, di particolare attualità alla luce dei recentissimi avvenimenti, è martedì 23 luglio, ore 21.30 con Antonio Di Bella e Maria Cuffaro che affronteranno la situazione degli Stati Uniti d’America tra crisi e riscossa, in vista delle prossime elezioni presidenziali. “L’impero in bilico. L’America in bilico tra crisi e riscossa” (Solferino) è infatti il titolo dell’ultimo libro di Antonio Di Bella, giornalista che ha trascorso gran parte della sua vita professionale negli Stati Uniti come corrispondente della Rai. Un’avventura cominciata con la prima guerra in Iraq e culminata nell’assalto a Capitol Hill di cui è stato testimone diretto (unico cronista televisivo italiano). Direttore del TG3 prima e poi di RAI3, è stato corrispondente Rai a Parigi, seguendo l’attentato alla sede di Charlie Hebdo e gli attentati del 13 novembre 2015, avvenuti entrambi nella capitale francese. Quindi tornato in Italia ha diretto la struttura RAI NEWS fino al 2020 per ritornare negli Stati Uniti con il doppio ruolo di corrispondente e di conduttore, con Lucia Annunziata, di un supplemento di Mezz’ora in più.

Con Antonio di Bella la giornalista del TG3 Maria Cuffaro, conduttrice di TG Mondo. Maria Cuffaro ha iniziato come inviata in India, Pakistan e Sudafrica per il Manifesto. Passata poi alla radio, ha scritto per i settimanali Sette, L’Espresso, Il Venerdì di Repubblica. Per Avvenimenti copre da freelance la guerra serbo croata. Nel 1989 arriva in Rai e conduce su Radio 3 del programma Il filo d’Arianna con al centro le inchieste dall’estero. Nel 1990 Sandro Curzi la convince a entrare nel TG3, di cui è stata conduttrice dell’edizione delle 19:00 fino al 2018. È stata corrispondente della Rai da Nairobi. Attualmente conduce TG3 Mondo, telegiornale di approfondimento internazionale a cura della redazione della terza rete. E’ stata inviata di guerra per il TG3 in Iraq, Libano, Gaza. Ha raccontato le primavere arabe con l’unica troupe italiana a Tunisi,  le manifestazioni di Piazza Tahrir in Egitto, gli attentati dell’Isis in Francia, Regno Unito e a Boston. Insignita di numerosi importanti premi giornalistici, è stata nominata Cavaliere della Repubblica dal Presidente Ciampi.

Mercoledì 24 luglio, sempre alle 21:30, sarà protagonista della serata Alberto Negri, giornalista tra i più esperti inviati di guerra italiani. Con lui, profondo conoscitore delle dinamiche che governano questa parte di mondo, si affronterà il tema di “Come l’Occidente ha perso il Medio Oriente e il Mediterraneo”. Inviato di guerra per il Sole 24 Ore, ha seguito sul campo i principali conflitti ed eventi politici internazionali dagli anni’80 a oggi in Medio Oriente, Balcani, Asia Centrale e Africa.

L’ultimo appuntamento, giovedì 25 luglio vedrà protagonista Roberto Zaccaria, che attraverso il suo ultimo libro autobiografico “Un professore chiamato presidente”, Odoya edizioni, ripercorrerà attraverso i suoi ricordi, le immagini e gli aneddoti di chi ha vissuto in prima persona fatti della nostra storia recente e conosciuto alcuni dei suoi protagonisti. Il percorso universitario, il ’68, la Rai, dall’inizio della televisione a colori alla vigilia dell’Editto bulgaro, le tre legislature in Parlamento tra Berlusconi, Prodi e Monti, sono i momenti essenziali. Nitide fotografie della Rimini di Fellini, dei vitelloni, della Mille Miglia e di Zavoli. I ritratti della Firenze di La Pira. L’Università di Barile e della Scuola fiorentina. I lunghi anni passati in Rai, dopo Bernabei, con Grassi e Fabiani, De Luca e Agnes. Le tappe nei Consigli Rai scandite dai grandi intellettuali: Cheli, Pedullà, Firpo, Lipari, Roppo, Tecce, Volponi e Vacca. I grandi film di Olmi, dei fratelli Taviani, di Moretti. La nascita delle prime grandi serie TV: Il commissario Rocca, Montalbano, La meglio gioventù e la serialità a basso costo di Un posto al sole. Le performance e i grandi ascolti con la Carrà, Fazio, Fiorello, Celentano e Benigni. L’informazione con Biagi, Santoro e Vespa. La satira in prima serata con Guzzanti, Dandini e Luttazzi. L’ingresso nelle aule della politica. Gli incontri con i leader della sinistra e della destra e, tra loro, una giovanissima Meloni. E poi i leader stranieri: Kissinger, Tony Blair, incontri ufficiali ed epiche partite di tennis, antefatto di un amichevole incontro a Downing Street.

Il Cinema, i progetti con Monica Guerritore, attrice, regista e drammaturga che sarà presente all’incontro. Roberto Zaccaria è costituzionalista e professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico presso l’Università di Firenze. Ha insegnato nel Master universitario di I livello “Diritto delle Comunicazioni elettroniche–Information and Communication Technologies” e nel Master universitario di I livello “Multimedia Content Design” presso la stessa Università. È membro del Media Integration and Communication Center (MICC) presso l’Università di Firenze. Ha inoltre insegnato Diritto costituzionale, Diritto dell’informazione e Diritto regionale all’Università di Firenze, Macerata, LUMSA e LUISS di Roma. E’ stato membro della Camera dei deputati. E’ stato Presidente della RAI dal 1998 al 2002, vice Presidente dell’UER (Unione delle televisioni pubbliche europee) dal 2000 al 2002. In precedenza era stato consigliere di amministratore della RAI dal 1977 al 1993 e dell’Ente Cinema dal 1990 al 1995. È presidente del Consiglio italiano per i rifugiati ed è stato promotore, tra i primi firmatari, dell’appello contro la riforma del premierato a sostegno di Liliana Segre, firmato da 180 costituzionalisti. All’appello hanno aderito tra gli altri alcuni ex presidenti e vicepresidenti della Corte costituzionale come Enzo Cheli, Ugo de Siervo, Gaetano Silvestri, Gustavo Zagrebelsky.
Ad accompagnarlo in questo viaggio nella nostra storia ci saranno due protagonisti testimoni di questi anni: Monica Guerritore e Giuseppe Giulietti.

 

© Riproduzione riservata

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