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Varo Polaris a Livorno, nuova imbarcazione oceanografica Arpat

Catamarano sostituisce Poseidon monitoraggio marino costiero. Giani: "Presidio contro inquinamento". Direttore generale Arpat: "Benessere e sopravvivenza umana legati a sopravvivenza mare". Polaris con fondi Pnrr

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LIVORNO – Varo Polaris a Livorno, nuova imbarcazione oceanografica Arpat

Varo Polaris a Livorno, nuova imbarcazione oceanografica di Arpat, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana.

Polaris, catamarano di 16 metri, va a sostituire il battello Poseidon, ormai obsoleto, nel monitoraggio marino-costiero svolto da Arpat

Presenti alla cerimonia del varo nel porto di Livorno il sindaco Luca Salvetti, il presidente Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessora regionale ambiente Monia Monni e il direttore generale di Arpat Pietro Rubellini.

Sindaco Luca Salvetti via social: “La nuova imbarcazione oceanografica attraverso le scelte della Regione Toscana e i fondi Pnrr arriva a Livorno e verrà utilizzata da Arpat per i rilievi e le analisi e l’attenzione sull’ambiente mare e su tutto ciò che vi è connesso”.

Giani: “Arpat ha un nuovo strumento per portare avanti il suo eccellente lavoro di monitoraggio e controllo della qualità dell’ambiente in Toscana, ed in questo caso della qualità delle acque lungo la nostra costa. La nuova Polaris, come auspica già il suo nome, sarà un punto di riferimento, un importante presidio contro l’inquinamento marino, utile per campionamenti, carotaggi, prelievi dal fondale. E come secondo nome penserei a ‘Pegaso del mare’ per la grande importanza che questo battello avrà per la Toscana e per la tutela della salute dei toscani. Sarà dotata delle più moderne tecnologie e sarà essa stessa molto meno inquinante del Poseidon, suo predecessore”.

Giani, si legge in un comunicato Arpat, ha inoltre ricordato che, oltre all’acquisto della nave Polaris, la Regione Toscana ha disposto l’aumento del personale Arpat, con l’assunzione di 13 persone tra contratto a tempo indeterminato e di 5 a tempo determinato.

Monia Monni: “Conoscere a fondo il nostro mare, il suo stato ecologico e quello chimico, la presenza di alghe, le caratteristiche dei fondali, lo stato della fauna ittica: tutto questo è essenziale per poter programmare delle corrette politiche di tutela della costa e intervenire davanti a criticità più o meno evidenti. In questo senso il ruolo di ARPAT è fondamentale come supporto all’azione della Regione. Per noi è motivo di grande soddisfazione  assistere al varo di questa nuova e splendida imbarcazione, progettata come strumento di studio e al tempo stesso “sentinella” della salute del nostro mare. Mi congratulo con Arpat per questo risultato”.

Pietro Rubellini: “La complessità dei problemi ambientali che oggi affrontiamo, come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, l’inquinamento ci impone di adottare un approccio integrato che riconosca l’interdipendenza tra salute umana, animale e ambientale. Il benessere e la sopravvivenza della specie umana sono legati al benessere del mare. La salute del mare e degli organismi che lo popolano sta infatti progressivamente deteriorandosi e la responsabilità è quasi unicamente dell’uomo.

Il nostro obiettivo come Agenzia, grazie a Polaris e alle strumentazioni scientifiche di cui è dotata, è quello di garantire monitoraggi puntuali e svolgere in sicurezza e con estrema precisione i rilievi batimetrici, campionamenti e tutte le altre attività in mare. Il Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha lavorato bene nel rappresentare ai Ministeri competenti le necessità delle varie Agenzie nella gestione dei monitoraggi funzionali alla tutela della “salute” dell’ambiente e dei cittadin.

I finanziamenti ottenuti da Arpat sono stati utilizzati per la costruzione di un battello appositamente progettato per il monitoraggio scientifico del mare. Queste risorse investite bene e rapidamente dimostrano che, quando si lavora in squadra e con obiettivi condivisi, possiamo ottenere risultati neppure immaginati prima”.

La nuova Polaris è stata finanziata con fondi del PNRR – PNC (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Piano Nazionale Complementare).

La carena a catamarano, illustra Arpat, consente un’altissima stabilità trasversale e una notevole riduzione delle oscillazioni e permetterà di svolgere in sicurezza rilievi batimetrici, campionamenti e tutte le altre attività in mare, entro le 12 miglia. Lo scafo dell’imbarcazione Polaris, completamente in alluminio, ha una lunghezza di 16 metri, larghezza di 6 e un pescaggio dello scafo limitato a 65 cm, per un dislocamento complessivo di 23 tonnellate. La velocità massima di crociera è di 24 nodi con una autonomia di 200 miglia nautiche.

Oltre alle strumentazioni standard, prosegue Arpat, sul Polaris sono installati gli elementi di supporto per le operazioni di campionamento come, ad esempio, la gru con braccio mobile e i verricelli per i cavi che permettono la movimentazione di vari strumenti, tra cui le sonde per rilevare i parametri chimico-fisici nella colonna d’acqua, la benna e il box-corer per i prelievi sul fondale, i retini per la raccolta del plancton o delle microplastiche.

La Polaris, rispetto al Poseidon, ha consumi molto minori, con conseguente abbattimento di CO2 e altre emissioni.

© Riproduzione riservata

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