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Livorno porto sicuro, solidale ed efficiente. La lezione della Toscana

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E così Livorno ha ricevuto dal Governo Meloni l’imprimatur di porto sicuro.

E Livorno porto sicuro non solo non si è fatta trovare impreparata.

Ma alla vigilia di Natale ha dato all’Europa con tutta la Toscana una lezione di grande efficienza organizzativa e di sinergia istituzionale.

Sia in termini di prima accoglienza.

Sia in termini di smistamento dei 250 migranti profughi approdati, con le destinazioni già predisposte per adulti e minori.

Due navi ong assegnate dal Ministero dell’Interno per la prima volta di Livorno porto sicuro.

Life Support di Emergency, arrivata in banchina giovedì 22 dicembre, con 142 migranti, una donna in stato di gravidanza e due bambini piccolissimi.

E Sea Eye 4, arrivata al molo venerdì 23 dicembre con 108 migranti.

In entrambe le navi a bordo adulti e minori non accompagnati.

Una task force organizzativa che ha visto insieme il Comune capitanato dal sindaco Luca Salvetti.

La Prefettura capitanata dal prefetto Paolo D’Attilio.

Le forze dell’ordine.

La Regione Toscana, in banchina a seguire le operazioni gli assessori Monia Monni e Serena Spinelli con il consigliere regionale livornese Francesco Gazzetti.

Tutta la perfetta macchina della Protezione Civile regionale che in poche ore ha allestito il villaggio di prima accoglienza, con la parte sanitaria, i pasti caldi, indumenti, giocattoli per i bimbi.

Una gestione, va sottolineato, in modalità molto sobria.

Una gestione che vede i minori rimanere in Toscana.

Accolti a Livorno, sindaco Pd, e a Piombino, sindaco FdI, dove il prefetto ha aperto un Cas, Centro accoglienza straordinaria, per ospitarli.

Come a ogni sbarco di migranti, non sono mancate le polemiche.

E ognuno la pensi come crede.

Magari anche facendosi un viaggetto in Libia per avere elementi più completi di riflessione.

Anche in compagnia di Marco Minniti, ministro dell’Interno col Governo Gentiloni (attuale commissario europeo), che meglio può illustrare il suo accordo Italia – Libia siglato nel 2017.

Quel Memorandum d’Intesa definito da Amnesty International: “Un accordo che da ormai 5 anni ha conseguenze drammatiche sulla vita di migliaia di donne, uomini e bambini migranti e rifugiati. Dal 2017 ad ottobre 2022 quasi 100.000 persone sono state intercettate in mare dalla guardia costiera libica e riportate forzatamente in Libia, un Paese che non può essere considerato sicuro”.

Memorandum rinnovato con il Governo Meloni a inizio novembre scorso.

Sulla questione migranti la premier Meloni a ‘Porta a Porta’ giovedì 22 dicembre ha detto che vanno fermate le partenze.

Certo nell’ognuno la pensi come crede c’è un aspetto che emerge incontrovertibile: la risposta di una città, Livorno porto sicuro, e di un’intera regione, la Toscana.

Risposta solidale senza sbavature organizzative.

Il sindaco Salvetti un sassolino ha voluto toglierselo.

“Già tre anni fa abbiamo affermato che  Livorno era un porto aperto, sicuro, disponibile ad accogliere e aiutare chi era in difficoltà in mare. All’epoca ci fu detto in tono polemico che eravamo disposti ad ospitare “le navi dei pirati Ong“. Quelle navi ce le hanno mandate oggi qua proprio le stesse persone che all’epoca ci attaccavano.

Noi siamo gli stessi di tre anni fa. Qualcuno invece ha cambiato idea”.

Intanto Livorno e la Toscana hanno dato una grande lezione a tutta l’Europa.

 

 

 

 

© Riproduzione riservata

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