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LIVORNO – Antonio Mazzeo a Livorno per presentare il suo libro ‘Sotto gli occhi di Clelia’.
Il presidente del Consiglio regionale della Toscana protagonista della Festa dell’Unità, accolto dal sindaco Luca Salvetti.
A coordinare l’incontro con Antonio Mazzeo, padrona di casa impeccabile, Elina Pellegrini, direzione Federazione Pd Livorno.
Mazzeo, nato in Basilicata, è pisano di adozione. All’Università di Pisa ha studiato, laurea in ingegneria elettronica con indirizzo Biomedicale. Poi master in Management dell’innovazione alla Scuola Superiore Sant’Anna.
A Livorno Antonio Mazzeo, Pd, pronto per le elezioni regionali al voto in Toscana 12 e 13 ottobre, si è raccontato. Dal suo amore per la Toscana alla legge regionale relativa al fine vita approvato nei mesi scorsi. Passando da Toscana 2050 a Casa Toscana a San Francisco, con le start up innovative .
Da Papa Francesco per don Milani “Un papa stanchissimo quando lo incontrammo” al presidente Mattarella a Civitella Val di Chiana “La politica è osare. Se non provavamo a chiederlo non si faceva”.
Sindaco Luca Salvetti: “In questi anni Antonio per la nostra Toscana si è dato molto da fare. Ha rappresentato anche per il nostro territorio un punto di riferimento in tanti momenti diversi. Noi in questi anni con la città di Livorno siamo riusciti a ricostruire una rete di rapporti che era stata completamente lacerata e abbandonata. Siamo riusciti a ricostruirla partendo dal riferimento della Regione Toscana, dal Consiglio regionale e dalla giunta regionale e poi ampliandoci. La comunità portuale in questi anni si è ritrovata in pieno per ottenere e raggiungere gli obiettivi che servono a questa città”.
Antonio Mazzeo: “Ho scelto la Toscana perché da bambino una mia zia è stata curata dalla sanità toscana, e ricordo quel viaggio a Calambrone con una 500 gialla che mi ha segnato profondamente. E a questo unisco il tema della lotta al fascismo, la resistenza, io ero affascinato da quelle donne e quegli uomini che ci hanno dato la libertà. Mi sono avvicinato all’impegno civile da ragazzino con la strage di Capaci. Sommiamo poi il tema dell’abolizione della pena di morte, da bambino mi domandavo dove fosse nata. Tutte queste ragioni mi portarono in Toscana. Arrivai in Toscana con una valigia piena di sogni e speranze. Venni a studiare all’Università di Pisa.
Questa terra l’ho scelta ed è la mia casa. Questa terra mi ha dato tutto. Una terra che ha valori che poche altre terre hanno nella capacità di tenersi insieme. Un viaggio di difficoltà. Quando sono arrivato ero solo. La Toscana è una terra che a oggi mi ha dato più di quanto sono stato in grado di restituire. Cerco di restituire un pezzettino delle tante cose belle che ho avuto”.
Racconta Mazzeo: “Prendersi cura della propria comunità, guardare le questioni principali ricordando sempre di stare all’altezza degli occhi delle persone. Livorno in questi anni è cambiata. E’ tornata ad essere quella città aperta al mondo che guarda negli occhi chi è indietro. Siete fortunati ad avere un amministratore come Salvetti. In questi anni Livorno ha visto crescere progetti strategici. Siete un esempio anche con la capacità con cui avete accolto i migranti nel momento in cui il governo li ha fatti circumnavigare portandoli nei porti più lontani. lo avete fatto nell’emergenza della pandemia”
Poi: “Io pisano mi sono sentito accolto a Livorno in questi anni come se fossi a casa. Qui per un periodo ho fatto il commissario, ho traghettato il cambiamento quando abbiamo perso le elezioni con Marco Ruggeri. Quando si perdono le elezioni si perdono tutti insieme”.
Sul suo libro ‘Sotto gli occhi di Clelia’: “Il libro non è un diario istituzionale, prova a raccontare un viaggio. Prendersi cura vuol dire non voltarsi dall’altra parte. E’ un modello con cui gli amministratori dovrebbero guidare le comunità delle quali hanno l’onore di essere rappresentanti. E’ un gesto di responsabilità di chi guida la cosa pubblica. Una delle norme di cui vado più orgoglioso è il tema del fine vita. Lì ho capito, e lo dico da cattolico, che quel passaggio finale, quell’ultimo atto, è il più grande gesto di cura che possiamo fare. Perché c’è rispetto verso la persona, verso la sua vita e verso il percorso che accompagna alla fine dell’esperienza terrena”.
Prosegue Mazzeo: “Dico sempre ai ragazzi di non essere indifferenti rispetto a quanto ci accade intorno. La democrazia quando non viene alimentata inizia a diventare più debole poi succede come in tanti Paesi che erano liberali e stanno diventando illiberali. Anche nel cuore dell’Europa. Poi arriva uno e decide per tutti. Questa storia questo Paese l’ha già vissuta, e quello che è accaduto può accadere di nuovo”
“Memoria è responsabilità, scelta è responsabilità. Il costo più alto è scegliere di non scegliere. Le scelte vanno fatte per l’interesse collettivo. A volte fa perdere consenso, ma fa guadagnare il rispetto di chi ti guarda e ti segue. In politica troppo spesso se non si ragiona così il tempo del tuo impegno è un tempo limitato perché o vivi l’impegno come servizio o non svolgi la funzione sociale per cui sei chiamato. Ho sbagliato tante volte, ma solo chi non sceglie non sbaglia”.