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Lega Salvini: “Livorno non è porto franco per Ong”

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SiLIVORNO – Life Support Emergency e Sea Eye 4 in arrivo con annunciati 250 migranti nel porto di Livorno.

Il sindaco Luca Salvetti ha illustrato il piano di accoglienza predisposto dall’amministrazione comunale. Gestione emergenza coordinata dal Prefetto.

C’è l’intervento di Lega Salvini Premier.

Il senatore livornese Manfredi Potenti:  Con il nuovo decreto, che il Governo sta confezionando in questi giorni, non ci sarà più spazio per gli sbarchi incontrollati e sarà posto un freno alla deriva cui abbiamo assistito in questi anni a causa della sinistra che ha smontato i decreti Sicurezza di Salvini.
E’ infatti in arrivo un provvedimento per fare in modo che sia il Paese di bandiera della nave a farsi carico dei migranti soccorsi, ripristinando multe, fermi e la confisca per chi non rispetta il codice di condotta. In altre parole, le Ong dovranno rispettare le regole, evitando un comportamento che mette a rischio non solo la sicurezza nel nostro Paese ma migliaia di vite umane”.
Il capogruppo del Consiglio Comunale Carlo Ghiozzi con il segretario comunale Michele Gasparri: “Adesso basta con la politica delle navi incontrollate, il porto di Livorno non può diventare porto franco per l’approdo delle Ong. Gli sbarchi programmati nella nostra città sono un retaggio della politica del Partito Democratico che operava in modo scellerato con l’allora ministro Lamorgese, la quale ha di fatto smontato i decreti sicurezza di Salvini durante il governo con i 5 Stelle”.
Poi la Lega: “Il nuovo esecutivo di centrodestra sta invece lavorando per un nuovo decreto. L’obiettivo è quello di porre un freno a questa politica senza scrupoli che altro non fa che far danno a tutti, migranti compresi usati da queste organizzazioni per far cassa e sostegno agli scafisti. Questo provvedimento che l’attuale Governo sta preparando, infatti, prevede di ridisegnare le regole che già Salvini, quando era ministro dell’Interno, aveva stabilito”.

Infine: “Non è più tollerabile vedere come queste Ong che hanno fatto rotta verso la Toscana una volta ricevuta l’indicazione di porto sicuro a Livorno sulla base del numero di persone a bordo, abbiano poi virato e siano tornate indietro per raccogliere altri migranti, sprezzanti di ogni regola e di come in città si potessero gestire tutte quelle persone salite a bordo, ovvero il doppio di quelli concordati. Vogliamo rassicurazioni serie e concrete da parte di sindaco e Prefetto sui metodi di sbarco e su come Livorno abbia intenzione di organizzare sia i soccorsi di chi ha realmente bisogno, ma, anche e soprattutto, sui metodi di identificazione e sistemazione in luoghi controllati, evitando qualsiasi tipo di fuga e con l’impegno poi di rimandare indietro nel proprio Paese tutti quelli che non hanno il diritto di rimanere sul nostro territorio perché entrati senza seguire una minima regola come invece hanno seguito e rispettato migliaia di migranti regolari presenti in Italia. Certo, se la Toscana oggi avesse avuto un Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE), sarebbe stato più semplice gestire questa drammatica situazione, ma la politica ideologica della sinistra ha fatto si che la nostra Regione non si fosse mai dotata di questo istituto fondamentale per la lotta alla clandestinità”.

© Riproduzione riservata

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