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Rifiuti, appalti pubblici truccati da 6 milioni. Sei indagati

Coinvolto professore Università di Firenze. Noleggio automezzi speciali per la raccolta. Operazione Guardia di Finanza di Lucca

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LUCCA – Rifiuti, appalti pubblici truccati da 6 milioni. Sei indagati.

Coinvolto anche un professore dell’Università di Firenze.

Operazione della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lucca, indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucca.

Sei persone indagate per tentata corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Gara pubblica relativa a fornitura di mezzi per la raccolta dei rifiuti, valore sei milioni. Il prezzo della possibile corruzione quantificato in 115mila euro.

Coinvolte una società a partecipazione pubblica che si occupa di spazzamento ed igiene urbana nella lucchesia e un’azienda di Firenze che si occupa di noleggio automezzi speciali per la raccolta dei rifiuti.

La procedura per il noleggio di automezzi speciali per la raccolta di rifiuti, illustra la Guardia di Finanza, in un periodo in cui il socio privato della società pubblica (un’azienda romana in liquidazione da oltre quattro anni) era stato dichiarato fallito, rilevando, inoltre, che l’amministratore delegato della stazione appaltante era stato nominato proprio in rappresentanza della società romana.

Secondo le indagini, “l’amministratore della società pubblica si era, verosimilmente, accordato con il legale rappresentante di operatore economico di Firenze ancora prima che la gara venisse pubblicata”.

Anche accordandosi per l’individuazione dei componenti della commissione di gara. Con l’intercessione di un “professore universitario, dirigente di un dipartimento di ingegneria dell’Università di Firenze, con il quale l’imprenditore fiorentino stava sviluppando altri importanti progetti nel settore delle energie rinnovabili”.

Quindi, prosegue la Guardia di Finanza, “l’amministratore delegato, per garantire il successo dell’illecito accordo, restava in continuo contatto con l’imprenditore fiorentino e con il presidente della commissione di gara durante tutta la fase di svolgimento della gara”.

Il puntuale riscontro dei verbali di gara “consentiva di accertare che i requisiti innovativi introdotti nel disciplinare a seguito di insistenza dell’amministratore delegato, avevano consentito di ottenere punteggi aggiuntivi in favore della società di Firenze, rilevando che la commissione di gara aveva riconosciuto una premialità all’offerta presentata da quest’ultima senza eseguire alcun riscontro o approfondimento di quanto genericamente dichiarato”.

La gara è stata poi annullata con l’intervento della Guardia di Finanza che si è presentata all’appuntamento concordato tra amministratore delegato, “successivamente all’avvenuta temporanea aggiudicazione di 3 dei complessivi 5 lotti in favore della società fiorentina”, e “amministratore colluso”.

 

© Riproduzione riservata

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