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Il primo vero weekend delle vacanze estive si apre tra forti disagi per migliaia di viaggiatori in tutta Europa. Uno sciopero dei controllori di volo francesi, iniziato giovedì 3 luglio e destinato a proseguire anche il giorno successivo, sta causando gravi ripercussioni sul traffico aereo. Le cancellazioni si moltiplicano: Ryanair ha già annullato 170 voli, coinvolgendo oltre 30mila passeggeri, tra cui moltissimi italiani. Anche EasyJet ha comunicato la soppressione di 274 collegamenti.
Le origini della protesta
Lo sciopero è stato proclamato da diverse sigle sindacali che rappresentano i controllori del traffico aereo in Francia, e nasce da una protesta contro le attuali condizioni lavorative. Secondo la DGAC, l’ente dell’aviazione civile francese, sono coinvolti almeno 270 dei circa 1.400 controllori, una partecipazione che ha spinto le autorità a chiedere una riduzione del 40% del traffico aereo. Le conseguenze si fanno sentire soprattutto a Parigi e negli aeroporti del Sud della Francia.
Al centro della protesta non ci sono solo questioni salariali, ma anche misure organizzative, come l’introduzione dei badge per il rilevamento orario, una novità ritenuta inaccettabile dai sindacati. Il ministro dei Trasporti francese, Philippe Tabarot, ha duramente criticato la mobilitazione, giudicandola “irresponsabile”, soprattutto perché avviata in piena stagione turistica.
Un blocco che va oltre la Francia
Le conseguenze dello sciopero si estendono ben oltre i confini francesi. Il caos non colpisce solo i voli da e per la Francia, ma anche quelli che sorvolano lo spazio aereo francese: tratte tra Regno Unito e Grecia, oppure tra Spagna e Irlanda, sono tutte coinvolte. Questo effetto domino sta paralizzando una parte significativa dei cieli europei, generando ritardi, cancellazioni e disagi a catena per decine di migliaia di viaggiatori.
La situazione è particolarmente critica negli aeroporti del Sud del Paese. A Nizza, il traffico è stato dimezzato. A Bastia e Calvi, metà dei voli è stata cancellata, mentre Lione, Marsiglia, Montpellier, Ajaccio e Figari registrano tagli del 30% su partenze e arrivi. Neppure i due principali hub della capitale, Charles de Gaulle e Orly, sono stati risparmiati, con un quarto dei voli soppressi. Anche a Beauvais, scalo chiave per i voli low cost, il 25% dei collegamenti è stato annullato.
Pressioni politiche e appelli a Bruxelles
Le compagnie aeree non sono rimaste in silenzio. Il CEO di Ryanair, Michael O’Leary, ha chiesto un intervento diretto da parte dell’Unione Europea, rivolgendosi alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. O’Leary ha denunciato il fatto che “i cittadini europei vengono ancora una volta presi in ostaggio da uno sciopero francese” e ha definito inaccettabile che anche i voli di sorvolo subiscano ritardi o cancellazioni a causa di una vertenza interna.
Anche il governo francese ha espresso forte disappunto. Il ministro Tabarot ha definito le rivendicazioni delle sigle sindacali “di minoranza e fuori luogo”, accusando i promotori dello sciopero di ignorare l’impatto economico e sociale che tali interruzioni hanno su milioni di passeggeri e sul settore turistico.
Timori per il resto dell’estate
Con luglio appena iniziato e milioni di persone pronte a partire, cresce l’ansia per nuovi scioperi nel settore aereo. Il rischio che ulteriori mobilitazioni possano compromettere l’intera stagione estiva è reale. In uno dei periodi più intensi per il turismo, ogni interruzione ha effetti diretti sulla mobilità europea e sull’economia legata ai viaggi. La speranza è che si arrivi presto a un accordo tra le parti, così da evitare nuove ondate di disagi e garantire un’estate serena a chi si mette in viaggio.