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Intitolata a Gino Signori la scalinata di piazzale Tintori a Figline

Signori è l'unico cittadino pratese e l'unico internato militare italiano insignito con la Medaglia dei Giusti tra le Nazioni

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Ieri mattina è stata intitolata a Gino Signori, pittore e Giusto tra le Nazioni, la scalinata che congiunge piazzale Leonetto Tintori con il centro abitato di Figline: l’evento faceva parte di  “Aspettando il 6 settembre”, il cartellone di iniziative che accompagnano il 79esimo anniversario della Liberazione della città dall’occupazione nazifascista, organizzato dal Comune di Prato, dalla Provincia, da Anpi e dal Museo della Deportazione e della Resistenza di Figline in collaborazione con Aned, Casa delle Memorie di guerra per la pace, associazione 6 settembre di Figline, Arci e Cgil.

Alla cerimonia hanno partecipato tanti residenti di Figline, molti amici di Gino Signori con tanti aneddoti sulla sua vita, e anche tanti ragazzi. Sono intervenuti il sindaco Matteo Biffoni, il presidente dell’associazione 6 settembre Mirko Castellani, Enrico Iozzelli del Museo della Deportazione e Resistenza, Marco Gargini dell’associazione nazionale ex internati Firenze (Anei) e il nipote di Gino Signori, Alessandro Papi.

Un omaggio che si aggiunge all’ulivo, alla targa affissa su una roccia di marmo verde di Prato e una panchina intitolati a Gino Signori l’anno scorso nello stesso giardino in occasione del 110° anniversario della sua nascita (avvenuta nel 1912),  sempre ad opera dell’associazione 6 Settembre e della Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza in collaborazione con il Comune e la Provincia di Prato. “E’ un modo per rafforzare il percorso di memoria di quel che ha fatto Gino Signori – ha detto il sindaco – un altro tassello nella costruzione di questa storia che vogliamo sia ben presente e saldo nel corso degli anni. Non faremo alcun passo indietro rispetto a questa storia e alle persone che sono state un esempio attraverso la propria vita per la riconquista della libertà e saremo un muro contro ogni tentativo di revisionismo”.

Gino Signori è l’unico cittadino pratese e l’unico internato militare italiano insignito con la Medaglia dei Giusti. Un’onorificenza che ha segnato il punto di arrivo di una straordinaria vicenda di solidarietà iniziata ad Amburgo nella Seconda Guerra Mondiale. Gino era un operaio tessile residente a Figline, chiamato alle armi con lo scoppio del conflitto. Nel 1943 dopo l’armistizio firmato dall’Italia l’8 settembre fu catturato dalle truppe tedesche mentre svolgeva servizio militare sull’Isola d’Elba, e internato in vari campi di prigionia come lavoratore forzato e infermiere, insieme ad altri 650mila uomini del regio esercito. Un anno dopo, nel campo di Hamburg-Veddel, conobbe Hana Ehrlich, giovane deportata ebrea cecoslovacca, che riuscì a sopravvivere grazie ad un gesto di “lucida follia” di Signori – come hanno detto il sindaco Biffoni, Enrico Iozzelli e Mirko Castellani – che nonostante le gravissime difficoltà della prigionia mise a repentaglio la propria incolumità per salvarla da un soldato tedesco. Negli anni ’50, oltre a riprendere il suo lavoro, Gino iniziò anche a dipingere, diventando col tempo un artista conosciuto. Fino a che, negli anni ’60, incontrò di nuovo Hana, e da quell’incontro prese il via un filone di ricerca che, nel 1985, portò Gino ad essere insignito della Medaglia dei Giusti. Infatti riconoscendo la forza di quella scelta, il 6 marzo 1985 il memoriale israeliano Yad Vashem ha conferito a Signori il titolo di GIusto tra le Nazioni, nella convinzione che “colui che salva anche solo un essere umano salva il mondo intero”.

© Riproduzione riservata

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