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PRATO – La procura di Prato ha predisposto un decreto di fermo di indiziato di delitto, per i reati di usura ed estorsione ai danni di una 33enne cinese.
I fatti sono avvenuti nel biennio 2024-2025 e gli indagati sono Yuanqin Chen, 42enne anch’egli cinese, noto negli ambienti criminali di matrice fujianese radicati in Prato, già condannato a dieci anni di reclusione, in via definitiva, per tentato omicidio, commesso il 29 aprile 2015, in via Cavour, nel cuore della Chinatown pratese, per la mancata restituzione di somme di denaro, derivanti da forniture di stupefacenti, e per porto di armi, e coinvolto il 29 agosto 2022 in una sparatoria verificatasi all’interno del locale M2, in via dei Confini 24 e due suoi sodali, sempre cinesi, di 47 e 48 anni.
L’usura contestata ruota attorno a un prestito di 20mila euro erogato nell’aprile 2024, con obbligo del pagamento di interessi di duemila euro mensili, a solo titolo di interessi, sino alla restituzione integrale in un’unica soluzione dell’ammontare dell’intera somma capitale, con trattenuta iniziale di 2mila euro e con rinegoziazione nel marzo 2025. Le somme di 2mila euro mensili sono state pagate fino al novembre 2024, con corresponsione successiva di 6mila euro in contanti fra febbraio e marzo 2025 e la consegna di monili in oro per un valore di circa 5mila euro, con rinegoziazione, accompagnata da contestuale redazione di una scrittura privata che attestava il riconoscimento del debito, in data 14 marzo 2025, indicazione di nuovo prestito pari a 382500 yuan (corrispondenti a 45mila euro), dei quali 76mila (corrispondenti a 9mila euro) da restituire entro il 23 marzo e il saldo per i restanti 306500 yuan (corrispondenti a 36mila euro), da restituire entro il mese di dicembre 2025, con richiesta finale della ulteriore somma di 10mila euro, avanzata nel maggio 2025.
Il tasso di interesse è arrivato a circa il 300 per cento su base annua e le richieste di restituzione sono risultate accompagnate almeno, a far data dal novembre 2024, da gravi minacce di morte, dirette anche nei confronti dei familiari.
Il decreto di fermo è stato eseguito dagli appartenenti alla Squadra mobile della
questura di Prato, che ha contribuito fattivamente alle indagini espletate.