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Spaccio di droga dalla capitale a Siena: 18 indagati, eseguite 6 misure cautelari

Indagini lunghe un anno della Polizia, partite da un pusher 40enne dell'Est Europa che nascondeva lo stupefacente nel muro perimetrale del cimitero

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SIENA – Sei misure cautelari per spaccio di droga a Siena e 18 indagati in totale: è questo l’esito di una indagine lunga un anno della Polizia, partita da un approfondimento nei confronti di un pusher, noto per nascondere la droga nella terra intorno al muro perimetrale di un cimitero senese. 

Eseguite dalla Polizia di Siena sei misure cautelari nei confronti di altrettante persone, tutte indagate per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Si tratta di cittadini italiani, domiciliati nella provincia di Siena, di età compresa fra i 24 ed i 29 anni, sui quali grava l’accusa di aver detenuto ed in qualche circostanza ceduto a terzi droga, in particolare cocaina e hashish.

Gran parte del gruppo è stato “attenzionato” dalla Squadra mobile della Questura senese dai primi giorni del 2023, anche se l’indagine aveva avuto inizio a partire dalla fine del 2022. Oltre ai sei, ci sono altri denunciati nello stesso procedimento penale: soggetti che si presume abbiano concorso a vario titolo nello spaccio o agito in maniera solitaria. Molti di loro hanno appreso di essere indagati quando in 11 si erano presentati al cospetto del Giudice per le indagini preliminari per essere sottoposti ad interrogatorio.

Fra questi un 40enne dell’Est Europa, ormai residente in provincia da molti anni, sul quale l’attività investigativa svolta dalla Squadra mobile avrebbe messo in luce un’insolita modalità di custodire la cocaina, seppellendone i barattoli contenenti le dosi sotto il terriccio del muro perimetrale del cimitero de’ Renai, a Siena, per poi dissotterrarli e servirsene di volta in volta cedendoli ad altri. Grazie alle riprese delle telecamere nascoste installate dagli investigatori della Mobile, la Polizia ha potuto documentare il nascondiglio e procedere al sequestro ritardato di circa 130 grammi di cocaina suddivisi in tre barattoli contenenti ciascuno più involucri di stupefacente di vario peso.

Gli investigatori, in quasi un anno di indagini, hanno attivato intercettazioni telefoniche, “ambientali” e telecamere nascoste, grazie alle quali si è potuto scoprire una ben più folta partecipazione al presunto illecito contestato del concorso in attività di spaccio di sostanze stupefacenti.  L’attività tecnica, infatti, ha permesso di collegare il 40enne ad altri soggetti, fino a giungere all’identificazione di due distinti gruppi di persone, sui quali Procura e Polizia hanno ricostruito l’esistenza di una serie di gravi indizi circa la dedizione da parte di entrambi a quanto contestato.

Proprio in quest’ambito è maturato, da un lato, un arresto in flagranza in zona San Miniato di un giovane 26enne trovato in possesso, nel marzo dello scorso anno, di 170 grammi circa di cocaina, tre etti di marijuana, e quasi mezzo chilo di hashish; dall’altro, due mesi dopo, gli arresti in flagranza di due ragazze della provincia senese, rispettivamente di anni 23 e 25. 

Queste ultime sono state scoperte dagli investigatori all’interno di una piccola abitazione che una di loro aveva preso in affitto – secondo l’ipotesi investigativa – col preciso scopo di custodirvi oltre 26 chili hashish distinto in varie forme (circolare, ad ovulo, ed a panetto) prevalentemente occultati all’interno del frigorifero; oltre a 37mila euro in contanti.

Le indagini hanno permesso, inoltre, di individuare il presunto fornitore di gran parte dell’hashish sequestrato in quella circostanza: un ragazzo 24enne, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari. Sempre secondo l’ipotesi investigativa, buona parte della cocaina proverrebbe da altri due giovani, questa volta della provincia di Roma, di 23 e 24 anni.

Sono 18 in tutto, tra cui quattro donne, le  persone indagate, sei delle quali destinatarie delle misure cautelari disposte dal Gip del tribunale di Siena su richiesta, parzialmente accolta, della procura di Siena: arresti domiciliari per uno di loro, obbligo di dimora con permanenza notturna ed obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altri due, un divieto di dimora nel comune di Siena per uno di loro, e per i restanti due il divieto di dimora nel Comune di Siena e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 

© Riproduzione riservata

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