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SIENA – Beko chiude a Siena, sindaca Fabio: “Non lo accetto”. Giani con i lavoratori
Beko chiude a Siena, giovedì 21 novembre la manifestazione dei lavoratori di Beko Europa dopo la notizia della chiusura con 1.935 esuberi, 299 nello stabilimento di Siena. Presente Nicoletta Fabio, sindaca di Siena. Corteo per le strade del centro storico, con un passaggio anche di fronte a Palazzo Pubblico.
Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, annuncia l’arrivo davanti ai cancelli dello stabilimento Beko venerdì 22 novembre per parlare con i lavoratori.
In base al piano sarebbe entro Chiusura entro la fine del 2025 degli stabilimenti Beko Europe di Siena e Comunanza (Ascoli Piceno) e della linea del freddo a Cassinetta (Varese).
Sindaca Nicoletta Fabio in piazza del Campo con i lavoratori: “Dobbiamo lottare tutti insieme perché questo sito va reindustrializzato, non si può chiudere e buttare via la chiave. Questo non lo accetto. Questo sito è uno dei cuori di Siena, non si può pensare che sia di qualcuno che ne fa ciò che vuole: è vostro e di tutta la città. Farò tutto quello che è nel mio potere, io non mollo“.
“L’amministrazione comunale non può non impegnarsi su tutti i fronti possibili, ma la via maestra è quella della reindustrializzazione la stessa Beko dovrebbe e potrebbe darci una mano in tal senso: ci sono esempi, penso a Napoli, in cui si è verificato qualcosa di simile. E’ l’unica via che potrebbe essere risolutiva e che può effettivamente garantire la continuità lavorativa. Ci sono delle vite dietro, di intere famiglie. Il Golden Power, credo di aver capito, è difficilmente applicabile, per lo meno nei termini in cui forse speravamo”.
“Ho sentito dire ai lavoratori ‘non mollare mai’ e mi associo: finché avrò fiato cercherò di sostenere le ragioni di questi lavoratori e di questa città”.
Poi sindaca Fabio: “L’altra partita, adesso è con la proprietà dello stabilimento. Su questo mi sono mossa immediatamente ieri sera e spero di potermi presto confrontare, perché si tratta di una debolezza che ha questa struttura anche rispetto alle altre del gruppo: l’azienda paga un affitto cospicuo, quindi la proprietà dell’immobile è una delle parti in causa per il futuro dei trecento lavoratori e delle loro famiglie. L’impegno è che lo stabilimento rimanga area industriale”.
Fausta Bergamotto, sottosegretaria con delega alle crisi d’impresa, dopo l’illustrazione del piano di trasformazione industriale di lungo periodo da parte dei rappresentanti del Gruppo Beko Europe, società nata dall’acquisizione di Whirlpool Europa da parte dell’azienda turca Arçelik, attiva nella produzione e nel commercio di elettrodomestici: “Non condividiamo e non possiamo accettare il piano presentato dai vertici di Beko Europe. Faremo rispettare la golden power, che per noi significa tutelare l’occupazione. Non accetteremo conclusioni che non siano condivise con le organizzazioni sindacali. Eserciteremo ogni tipo di azione possibile affinché la proprietà cambi strategia e, se necessario, ricorreremo anche all’azionista di riferimento di Beko Europe per chiedere il rispetto degli interessi del nostro Paese”.
Francesco Michelotti, deputato FdI: “Siamo dalla parte dei lavoratori. La notizia della volontà della proprietà di chiudere anche lo stabilimento Beko a Siena è irricevibile e duramente è stato ribadito, in seguito al tavolo, dal sottosegretario al MIMIT Fausta Bergamotto, che ha comunque annunciato che il Governo eserciterà ogni azione possibile contro la chiusura. Continueremo a portare avanti un percorso, insieme con il Governo, che abbia come obiettivo non solo la garanzia occupazionale per l’intera forza lavoro, ma che porti ad un rilancio industriale del sito di Siena. Nel tempo abbiamo lavorato, silenziosamente e senza proclami, con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, per costringere l’azienda a sedersi al tavolo delle trattative, e ci siamo impegnati in ogni possibile tentativo per scongiurare la chiusura e tutelare i lavoratori. Continueremo a farlo. Di certo, non li lasceremo soli ed è necessario, più che mai oggi, un impegno comune e condiviso per trovare soluzioni alternative alla strategia proposta da Beko Europe. Non è il momento delle divisioni, né delle polemiche strumentali. Auspico che il Comune di Siena, la Provincia, la Regione Toscana e il governo lavorino insieme per assicurare un futuro ai lavoratori. Noi ci siamo, per il bene dei lavoratori ai quali saremo al fianco. Chi oggi attacca l’esecutivo, speculando su questo tema, non merita contraddittorio”.
Vittorio Fantozzi, capogruppo FdI in Consiglio regionale: “Siamo vicini ai 299 lavoratori della Beko Europe di Siena, dopo che l’azienda ha annunciato 1935 esuberi in tutta Italia. I lavoratori devono essere la priorità per tutti i livelli istituzionali, mi auguro che questa drammatica vicenda non sia utilizzata per alimentare lo scontro politico.
Il Governo ha rigettato il piano industriale presentato dall’azienda e sta lavorando costantemente affinché sia scongiurata la chiusura dello stabilimento. Auspico che il governatore Giani saprà interpretare al meglio il suo ruolo nell’affrontare questa nuova crisi industriale e che la Regione collaborerà con Governo e Comune per trovare la migliore soluzione possibile, così come hanno dichiarato lo stesso presidente e il suo consigliere Valerio Fabiani.
Fin da ora occorre pensare anche alla possibilità di reindustrializzare il sito, così come ha chiesto oggi il sindaco Fabio. 299 dipendenti Beko equivalgono ad altrettante famiglie, deve essere fatto tutto il possibile per garantire loro una continuità lavorativa”.