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Alluvione in Toscana, un anno fa la tragedia che il 2 e 3 novembre 2023 mise in ginocchio la Toscana, portando morte e devastazione. Con danni ingenti.
Colpiti soprattutto i territori di Prato, Montemurlo, Val di Bisenzio, Campi Bisenzio, Pistoiese.
Ad un anno dalla tragica alluvione del 2 e 3 novembre 2023 la Toscana commemora le sue vittime e fa il punto sugli interventi, su quanto è stato fatto.
A Prato, sindaca Ilaria Bugetti, “Il Comune ringrazia associazioni, enti e cittadini che si sono adoperati per superare l’emergenza. Non un festeggiamento ma un ringraziamento con un doppio evento il 2 e 3 novembre. Nello specifico, sabato 2 novembre dalle 17 alle 19 nel salone consiliare di Palazzo comunale ci sarà un incontro a cui parteciperanno tutti i sindaci del territorio e anche gli ex primi cittadini che hanno vissuto in prima persona quei giorni di devastazione e si sono trovati a gestirli, e il Comitato Città di Prato Pro Emergenze che ha raccolto oltre 247mila euro di donazioni per dare un primo aiuto alle famiglie alluvionate.
Campi Bisenzio commemora le sue vittime con una fiaccolata sabato 2 novembre a partire dalle 20.45 con partenza a Villa Montalvo per percorrere le strade devastate dall’alluvione, per poi arrivare davanti al Comune.
Sindaco Andrea Tagliaferri: “E’ passato un anno dall’evento alluvionale che ha colpito il nostro territorio: ritengo doveroso riportare una sintesi degli interventi messi in atto dal Comune e dagli altri enti territoriali competenti per ritornare alla normalità. Ancora oggi, di fronte allo sforzo immane dei cittadini e degli Enti locali, aspettiamo una risposta dal Governo per gli aiuti necessari alla messa in sicurezza del territorio, aiuti che ancora ad oggi non sappiamo se e quando arriveranno”.
A Montemurlocerimonia in memoria delle due vittime montemurlesi, Alfio Ciolini e Teresa Pecorelli, e di tutti coloro che nella provincia di Prato e in Toscana hanno perso la vita nell’alluvione del 2 novembre 2023. Il Comune di Montemurlo sabato 2 novembre nel giardino di via Riva, uno dei luoghi simbolo degli eventi calamitosi del novembre scorso, ricorda il primo anniversario dall’alluvione con una Messa concelebrata da tutti i parroci di Montemurlo in suffragio delle vittime. A seguire il sindaco Simone Calamai procederà all’intitolazione del giardino alle ‘Vittime alluvione novembre 2023’ ed un albero sarà piantato in ricordo di coloro che hanno perso la vita in quei tragici momenti. L’anniversario, però, sarà anche l’occasione per ringraziare tutti coloro che nei momenti più difficili hanno aiutato Montemurlo a rialzarsi. Il Consiglio comunale di Montemurlo ha deliberato il conferimento della cittadinanza onoraria alla colonna mobile della protezione civile della Regione Piemonte.
A Quarrata incontro pubblico con il sindaco Gabriele Romiti, il presidente Regione Toscana Eugenio Giani, assessora regionale Monia Monni, “per parlare dei lavori eseguiti nel post alluvione 2023 e dei lavori e progetti futuri.
Guglielmo Bongiorno, sindaco di Cantagallo: “In Val di Bisenzio in questi dodici mesi non abbiamo visto nessun rappresentante del Governo che ha letteralmente dimenticato la Toscana colpita dall’alluvione. È evidente a tutti che a livello locale, a partire dai Comuni fino alla Regione, è stato fatto il massimo possibile. Adesso è urgente e non più rimandabile che lo Stato faccia la sua parte perché finora è quasi completamente mancato: a fronte di un piano regionale di interventi ritenuti assolutamente necessari che ammonta a 1 miliardo di euro sono arrivate risorse per il solo 10%, senza dimenticare che per uno stato d’emergenza nazionale non è ancora stato nominato un commissario governativo.
I cambiamenti climatici impongono un necessario adeguamento delle leggi che solo lo Stato può realizzare le norme per la gestione dei corsi d’acqua sono ancora quelle del Regio decreto 523 del 1904, il cosiddetto Testo unico sulle opere idrauliche, così mentre sempre più spesso dobbiamo fare i conti con eventi estremi sul fronte della prevenzione idrogeologica i Comuni fanno ancora riferimento alle regole di calcolo delle medie di piena degli ultimi 200 anni. Per quanto riguarda la fase della ricostruzione il Comune di Cantagallo ha individuato ulteriori 14 interventi necessari sul territorio, in gran parte legati ad opere di sistemazione della rete idrografica; per la realizzazione dei quali sono stati richiesti altri 5 milioni e 300 mila euro”.
Francesca Vivarelli, sindaca di Vaiano: “Amaro anniversario, vissuto con la determinazione di un grande impegno per superare le tante difficoltà ancora presenti. Da quando sono stata eletta, nel giugno scorso, abbiamo fatto molto per superare quella che ancora si profilava come una situazione di emergenza, penso ad esempio alla rimozione delle terre alluvionali moltissimo resta da fare, ma siamo costretti a muoverci con tempi troppo lenti. È stato messo a punto dall’amministrazione comunale un piano di ricostruzione da circa 15 milioni di euro, ma ancora non ci sono certezze circa i tempi e la quantità di risorse che ci verranno assegnate”.
A un anno dall’alluvione anche Vernio, sindaca Maria Lucarini, fa i conti con il bilancio dei lavori in somma urgenza che sono stati necessari prima per mettere in sicurezza e poi per ripristinare le condizioni di utilizzo di strade, scuole, edifici pubblici e servizi e che ammonta a oltre 600 mila euro. “Gli interventi di ripristino urgente dei danni a strade, corsi d’acqua ed edifici sono stati completati, ma il territorio resta fragile, esposto a nuovi danni nel caso si ripetano eventi della stessa intensità. L’amministrazione è riuscita a intercettare risorse da PNRR, dalla strategia aree interne e da bandi regionali, che hanno permesso di intervenire su strade e corsi d’acqua, preservando il territorio nei giorni dell’alluvione. Da tempo abbiamo pronto un piano della ricostruzione che prevede interventi per oltre 10 milioni di euro: tombini, caditoie, micro-pali, stombamenti e riqualificazioni di piccoli ponti su fossi e rivi in tutte le frazioni, ma il problema è che non c’è nessuna certezza sulle risorse”.
La sindaca rilancia il tema della collaborazione fra enti. “La sinergia fra Comuni, Regione e Governo è indispensabile per riuscire a lavorare in rete sull’intero ambito del reticolo idrografico”.
Emiliano Fossi, deputato, segretario regionale Pd, ex sindaco Campi Bisenzio: “Un anno fa, la Toscana veniva travolta da un’alluvione che ha lasciato ferite profonde: 8 vite spezzate, danni ingenti a 10 mila aziende e 30 mila case, e perdite stimate in 2.7 miliardi di euro. Da quei giorni drammatici, la nostra Regione attende risposte concrete. Il Governo, dopo lunghe attese e promesse, ha stanziato solo risorse parziali, insufficienti per permettere una vera ripresa. Un’altra occasione mancata per prendersi cura dei territori colpiti”.
Chiara La Porta, deputata pratese FdI:
“Giovanna Innocenti, Gianni Pasquini, Teresa Perone, Antonino Madonia, Tindaro Di Amico, Teresa Pecorelli, Alfio Ciolini, Antonio Tumolo. Non dimenticheremo mai queste persone le cui vite, esattamente un anno fa, sono state strappate via dalla terribile alluvione che ha devastato alcuni territori della nostra regione. Così come non dimenticheremo mai tutti coloro che non si sono risparmiati in quelle ore, e nei mesi successivi a quella tragedia, affinché le zone colpite tornassero alla normalità, le migliaia di volontari, spesso giovanissimi, le associazioni, le forze dell’ordine, i semplici cittadini che si sono rimboccati le maniche per aiutare ed aiutarsi vicendevolmente. A distanza di un anno da quella maledetta alluvione, sentiamo, come dal primo giorno, il dovere del rispetto verso coloro che non ci sono più e verso i loro familiari, verso i nostri concittadini che hanno perso la casa, che si sono visti portar via, insieme al fango, il lavoro di una vita, intere aziende invase da una furia inesorabile. Fermiamoci oggi, in questa giornata di ricordo e cordoglio, affinché il dolore che proviamo ci sproni a non smettere mai di lavorare sulla prevenzione e sulla messa in sicurezza dei nostri territori. Lo dobbiamo alle vittime di quel 2 novembre 2023 e a tutti coloro che tentano ancor oggi di superare ciò che l’alluvione ha portato via e le drammatiche conseguenze che ha lasciato”.
A un anno dall’alluvione anche Vernio, sindaca Maria Lucarini, fa i conti con il bilancio dei lavori in somma urgenza che sono stati necessari prima per mettere in sicurezza e poi per ripristinare le condizioni di utilizzo su strade, scuole, edifici pubblici e servizi e che ammonta a oltre 600 mila euro. “Gli interventi di ripristino urgente dei danni a strade, corsi d’acqua ed edifici sono stati completati, ma il territorio resta fragile, esposto a nuovi danni nel caso si ripetano eventi della stessa intensitàL’amministrazione è riuscita a intercettare risorse da PNRR, dalla strategia aree interne e da bandi regionali, che hanno permesso di intervenire su strade e corsi d’acqua, preservando il territorio nei giorni dell’alluvione. Da tempo abbiamo pronto un piano della ricostruzione che prevede interventi per oltre 10 milioni di euro: tombini, caditoie, micro-pali, stombamenti e riqualificazioni di piccoli ponti su fossi e rivi in tutte le frazioni, ma il problema è che non c’è nessuna certezza sulle risorse”.
La sindaca rilancia il tema della collaborazione fra enti. “La sinergia fra Comuni, Regione e Governo è indispensabile per riuscire a lavorare in rete sull’intero ambito del reticolo idrografico”