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Concessioni balneari, la proroga dei Comuni in Toscana

Delibere con proroga fino al 31 dicembre 2024. Ricorsi contro delibere. Sib Confcommercio: "Delibere che sembrano positive per categoria contengono elementi pericolosità"

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Concessioni balneari, la proroga dei Comuni in Toscana.

In Toscana sono molti i Comuni della costa che stanno deliberando la proroga delle concessioni balneari al 31 dicembre 2024.

Una questione su cui la Regione Toscana era intervenuta nel novembre 2023, con un appello insieme ai Comuni della costa e con Anci Toscana a Governo e Parlamento per “intervenire al più presto sul tema delle concessioni balneari, per il quale ancora oggi non è stata trovata una soluzione legislativa che dia certezze sulle procedure da seguire per l’individuazione dei gestori”.
Al centro della discussione il tema dell’applicazione della direttiva Bolkestein e della scadenza delle concessioni fissata al 31 dicembre 2023 dalla legge 118 del 2022.

Con tanto di procedura di infrazione contro l’Italia avviata dalla Commissione europea.  Contestato il mancato rispetto della direttiva europea Bolkestein sulle gare pubbliche per le concessioni di demanio marittimo.

E con tanto di presidente della Repubblica Sergio Mattarella che a inizio anno ha scritto alla premier Giorgia Meloni e ai presidenti di Camera e Senato, sottolineando come sia necessario intervenire velocemente in questo ambito.

Intanto Sib Confcommercio Toscana è pronta con un pool di esperti tecnico giuridici per predisporre ricorsi  contro le delibere dei Comuni che hanno prorogato le concessioni balneari al 31 dicembre 2024. Come è emerso nell’ultima assemblea regionale che si è tenuta lo scorso 26 gennaio a San Vincenzo, provincia di Livorno.

Stefania Frandi, presidente regionale Sib, e Luca Petrucci, presidente Sib province Lucca e Massa Carrara sulle delibere di proroga al 31 dicembre 2024 varate dai Comuni in Toscana.

Le delibere varate dai Comuni, che a un primo sguardo superficiale potrebbero apparire positive per la nostra categoria, contengono in realtà ad una lettura più attenta due elementi di forte pericolosità. Il primo è che esse accorciano notevolmente la durata delle concessioni in nostro possesso, rispetto al termine del 2033 decretato a suo tempo dal Governo Conte. L’altro fattore è che le delibere dei Comuni siano in realtà propedeutiche all’allestimento delle gare già per il 2024. Un atto che giudichiamo illegittimo e oltretutto inopportuno politicamente, considerando il lavoro ancora in atto da parte dell’attuale Governo per risolvere una volta per tutte la questione delle concessioni, attraverso la cosiddetta mappatura”.

Andrea Marrucci, sindaco di San Gimignano, presidente di Ali Toscana, Autonomie locali italiane:  “Come succede spesso, i Comuni restano col cerino in mano. Anche con le concessioni balneari sta succedendo la stessa cosa. Norme nazionali difformi da quelle europee, governi che prendono tempo, responsabilità che a cascata vengono scaricate sugli altri. Che poi gli altri sono sempre i Comuni. Sono anni che sulla durata delle concessioni balneari si consuma un balletto grottesco, con l’Europa che dà indicazioni e l’Italia che non decide. Le conseguenze vengono pagate dagli imprenditori, che si trovano a fare investimenti a scatola chiusa. E anche dagli utenti, in termini di offerta del servizio.

Serve una normativa nazionale, certa e di buonsenso, che eviti un conflitto con le indicazioni europee e, finalmente, che indichi una direzione. Gli operatori del settore, così come gli amministratori locali, chiedono solo certezze. Lo scaricabarile sui Comuni produce incomprensioni e tensioni fra realtà balneari ed amministratori locali che condividono un obiettivo: il bene dei territori”.

Sib e Fiba: “Con un tempismo perfetto, allo scoccare del termine previsto dall’iter della procedura d’infrazione, il governo italiano ha recapitato la sua risposta all’ultimatum di Bruxelles sulle concessioni balneari, chiedendo di aggiornare la mappatura delle spiagge prorogando fino al 2025 le licenze. Nel documento di diciassette pagine inviato a Bruxelles, il governo auspica a più riprese una “collaborazione” capace di portare a una soluzione condivisa e al riordino di un settore che, ha evidenziato anche il capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, “è fondamentale per il turismo” nostrano. E l’apertura al dialogo è da giorni predicata anche dall’esecutivo comunitario. Che tuttavia parte dall’assunto inalienabile del rispetto della direttiva Bolkestein, baluardo della libera concorrenza nel settore dei servizi, richiamata di recente anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”.

Sib e Fiba alla premier Meloni con Antonio Capacchione, presidente Sib Sindacato italiano balneari, aderente a Fipe-Confcommercio, e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba-Confesercenti:

“Siamo costretti ad evidenziare che quanto paventato nelle nostre precedenti lettere sta diventato realtà con gli enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema portuale) che stanno ponendo in essere le procedure amministrative per la messa a gara delle aziende attualmente operanti. Non è assolutamente rinviabile un intervento normativo o, comunque, l’emanazione di provvedimenti amministrativi che evitino la gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia. L’inerzia del Governo in tal senso rischia di danneggiare o distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo”.

 

 

© Riproduzione riservata

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