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FIRENZE – Ben 5.500 sfratti in esecuzione in tutta la Toscana in questo inizio 2022, con Firenze che ha il primato toscano in questi primi mesi dell’anno per numero di richieste di sfratti in rapporto al numero di abitanti con 50 convalide di sfratto a settimana e una previsione di 130 sfratti mensili effettivi con forza pubblica. Con 175.000 le famiglie in crisi abitativa, tra chi ha problemi con gli sfratti e chi ha difficoltà a pagare i canoni di locazione. Sono i numeri rendicontati da Cgil, Cisl e Uil e sindacati inquilini sull’emergenza casa, Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini che chiedono a Governo e istituzioni locali di intervenire a sostegno dell’edilizia pubblica. Una situazione che è esplosa dopo il blocco sfratti e il periodo di emergenza legato al Covid a cui va aggiunto il caro bollette. E dopo la fase degli sfratti bloccati proprio in sede di emergenza Covid. I numeri. Dopo Firenze al primo posto con 50 convalida di sfratto, c’è Pisa al secondo posto, con 23 nuove convalide di sfratto settimanali, con una previsione di 30 sfratti mensili con forza pubblica. Al terzo posto Livorno con 22 convalide di sfratto, e una previsione di 28 sfratti mensili con forza pubblica. Seguono Lucca, con 20 convalide di sfratto a settimana e una previsione di 25 sfratti mensili con forza pubblica. Prato con 15 nuove convalide settimanali e una previsione di 20 sfratti con forza pubblica. Grosseto, con 14 nuove convalide di sfratto settimanali e una previsione di 20 sfratti mensili con forza pubblica, Siena con 12 nuove convalide di sfratto settimanali, con una previsione di 18 sfratti mensili con forza pubblica. Arezzo, con 10 nuove convalide di sfratto settimanali, con una previsione di 10 sfratti mensili con forza pubblica. Infine, Massa Carrara con 5 nuove convalide, con 3 sfratti mensili con forza pubblica.
Dall’1 settembre 2021 al 28 febbraio 2022 sono stati 3.471 i toscani che si sono rivolti agli sportelli territoriali dei sindacati degli inquilini: sono 1.631 i cittadini stranieri che hanno chiesto aiuto, il 47% del totale (contro il 53% degli italiani). Per quanto riguarda i canoni d’affitto, un 11% paga tra i 500 e i 600 euro mensili, il 28% tra i 600 e 700 euro, il 42% tra i 700 e gli 800 euro mentre il 19% paga più di 800 euro mensili. Per un 89% il solo affitto incide per oltre il 45% dei propri redditi. Il 18% del campione versa anche una somma a nero oltre l’affitto dichiarato, il 90% auspica l’assegnazione di una casa popolare e di un contributo affitto utile a mitigare anche i costi delle utenze domestiche.