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SAN GIMIGNANO – Autonomie locali italiane, Marrucci vicepresidente nazionale.Andrea Marrucci, sindaco di San Gimignano e presidente di Ali Toscana, è stato eletto tra i vicepresidenti nazionali di Ali autonomie locali italiane durante la XX assemblea nazionale tenutasi a Roma in Campidoglio.
L’assemblea ha eletto Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale, nuovo presidente nazionale. Gualtieri succede a Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro, eletto in Parlamento europeo.
Gualtieri ha proposto all’assemblea Elena Piastra (presidente di Ali Piemonte) come vicepresidente vicaria dell’associazione, Marrucci vicepresidente assieme ai vicepresidenti Giovanna Bruno, sindaca di Andria (presidente di Ali Puglia) e Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino (presidente di Ali Umbria).
Marrucci ha espresso subito due linee di lavoro: contrasto all’autonomia differenziata promossa dal governo Meloni, lavorare per il successo del referendum abrogativo. E no ad ulteriori tagli alla spesa dei Comuni nell’applicazione del nuovo patto di stabilità da parte del Governo.
Marrucci: “Il progetto di autonomia differenziata disegna un’Italia a pezzi, a diverse velocità e a disuguaglianze crescenti. Una legge che divide l’Italia in entità regionali disconnesse, senza una visione unitaria, è una legge pericolosa per la stabilità e l’equità del Paese. La Toscana è già in campo per fare la propria parte contro una legge che spaccherà l’Italia, che rischia di distruggere la coesione nazionale e mettere a rischio i servizi essenziali per i cittadini”.
Nel corso dell’assemblea a Roma è stato rinnovato anche il Consiglio Nazionale di Ali di cui sono entrati a far parte 19 amministratori e amministratrici toscane.
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, eletto presidente per acclamazione – unico candidato – presidente nazionale di Ali dai sindaci arrivati da tutta Italia: “Ora la storia d’Italia rischia di prendere una direzione o un’altra, ricordiamo l’esempio di Matteotti. Dobbiamo essere fermi e intransigenti nel difendere la Costituzione italiana perché questa riforma è parte di un pacchetto politico che configura un modello che non ha nulla a che fare con la difesa delle autonomie ma è contro le autonomie”.