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CASCINA – Filippo Macchi il giorno dopo la splendida medaglia d’argento nel fioretto conquistata nel contestatissimo incontro alle Olimpiadi di Parigi.
Il vicecampione olimpico di Cascina via Instagram martedì 30 luglio: “Da dove inizio? Eh beh da dove inizio manco lo so io! Avevo già preparato il post, il testo recitava: “Il sogno di ogni bambino, l’obiettivo di ogni atleta”. E invece? E invece no, perché torno a casa con una bellissima medaglia d’argento ma che mi lascia a una stoccata dal famoso “obiettivo di ogni atleta”. Ne ho sentite di ogni, ti hanno derubato, arbitraggio scandaloso, è una vergogna. Eppure, a me viene da dire che sono proprio un ragazzo fortunato”.
Per Filippo Macchi la standing ovation francese del Grand Palais.
Una medaglia d’argento contestata ufficialmente dall’Italia. La Federazione Italiana Scherma ha annunciato “una protesta formale alla FIE e al CIO per l’arbitraggio ritenuto inaccettabile della finale olimpica tra Macchi e Cheung Ka Long”.
Le immagini del 22enne campione di Cascina deluso, incredulo davanti alle decisioni arbitrali hanno fatto il giro del mondo. Un campione pisano nato a Pontedera, cresciuto a Cascina. Nipote d’arte, nonno Carlo icona della scherma italiana nonché fondatore del circolo di scherma di Navacchio.
Hanno fatto il giro del mondo le immagini del ct Cerioni che lo indica “Il campione è lui”, aggiungendo: “Mi fa male il cuore per lui e per me”.
Per Filippo Macchi l’abbraccio di tutta la Toscana: dal presidente Giani al sindaco di Cascina Betti.
Filippo Macchi via Instagram: “Da dove inizio? Eh beh da dove inizio manco lo so io! Avevo già preparato il post, il testo recitava: “Il sogno di ogni bambino, l’obiettivo di ogni atleta”. E invece? E invece no, perché torno a casa con una bellissima medaglia d’argento ma che mi lascia a una stoccata dal famoso “obiettivo di ogni atleta”. Ne ho sentite di ogni, ti hanno derubato, arbitraggio scandaloso, è una vergogna. Eppure, a me viene da dire che sono proprio un ragazzo fortunato. Ho 22 anni, una famiglia stupenda, degli amici strepitosi e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole. Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre!
Conosco entrambi gli arbitri, non mi viene da puntare il dito contro di loro e colpevolizzarli del mio mancato successo anche perché non porterebbe a nulla se non a crearmi un alibi. Quello che è successo appartiene al passato, ormai è andata, quello che succederà in futuro dipenderà da me! Io sono una persona che ambisce sempre al massimo, che non si accontenta mai e proprio perché non mi accontento mai non sono stato in grado di gioire immediatamente della medaglia ottenuta.
Tempo fa, una persona a me cara, nonché una grandissima campionessa mi disse “una medaglia si festeggia sempre!”. Ed effettivamente questa medaglia si merita gioia e felicità e quindi smaltiamo la delusione, che è tanta, e godiamoci ciò che è stato. Ci sarà tempo per tornarci sopra per capire gli errori che ho fatto e cercare di migliorare ancora di più. D’altronde, la vita è fatta di ostacoli, a volte si superano, altre volte ci si inciampa e si cade ma la differenza la fa chi ha la forza di rialzarsi. Ora, ci aspetta una gara a squadre importantissima e io con i miei compagni, nonché amici, abbiamo tantissima voglia di dare il massimo e superarci. Sosteneteci, abbiamo bisogno di voi. Forza Italia, sempre e comunque! Filippo”.
La Federazione Italiana Scherma rende noto che “inoltrerà una protesta formale alla FIE e al CIO per l’arbitraggio ritenuto inaccettabile della finale olimpica tra Macchi e Cheung Ka Long. Il presidente federale Paolo Azzi, affiancato al Grand Palais dal presidente del Coni Giovanni Malagò, ha espresso tutta la sua rabbia al termine della gara: “Mai visto nulla di simile. È Filippo Macchi il vero vincitore e gli è stato negato un oro che meritava. Il sorteggio degli arbitri è un problema ma il livello arbitrale è stato al di sotto della grande finale che abbiamo visto”.
Al termine della premiazione ha parlato anche il presidente del CONI Giovanni Malagò: “Ci sono sport con il centimetro o con il cronometro mentre altri dove è indispensabile avere gli arbitri. Vanno rispettati però abbiamo fatto una protesta ufficiale. Ho parlato con il segretario della FIE ma il problema è che c’è un errore di fondo. I due giudici venivano da Taipei e dalla Corea in una finale tra Italia e Hong Kong. Ci hanno detto che sono stati estratti a sorte e a maggior ragione dopo il primo andava cambiato il secondo presidente di giuria. In nessuno spot c’è un arbitro “confinante” con un atleta. Ho parlato con il presidente della FIS Paolo Azzi, siamo stanchi”.
Ct Stefano Cerioni ha chiesto e ottenuto agli 8mila del Grand Palais la standing ovation per il vicecampione olimpico Macchi: “Mai visto nulla del genere da tecnico o da atleta. Filippo è il vincitore morale. Le prime due astensioni erano attacco nostro, è grave per il ragazzo che fa di tutto per arrivare ad un’Olimpiade. Mi fa male il cuore per lui e per me. Avevamo preparato tutto benissimo e per l’intera giornata Filippo ha tirato meravigliosamente, aveva messo le stoccate per vincere. Qui si assegnava l’oro, l’argento è una gran medaglia ma lui meritava di meglio. Non è giusto togliere quello che Filippo si era guadagnato. Il risultato rimarrà questo ma il presidente federale farà una protesta ufficiale”.