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Alla presentazione hanno partecipato il sindaco Alessio Mantellassi, l’assessora allo sport Laura Mannucci e il vice presidente di Calcio Fair Play Toscana, Andrea Vaglini, Francesco Mazzei, consigliere della stessa associazione, e Claudio Del Rosso della Scuola del Tifo.
La partita applaudita si svolgerà in vari campi da gioco dell’Empolese, cercando di ampliare il format geograficamente che a livello di età dei partecipanti. Perché tifare correttamente è un bel gesto che vale per tutti, dai Pulcini ai professionisti passando per il calcio amatoriale.
“Il format di successo della partita applaudita – spiega Mazzei – vuole coinvolgere i genitori dei giovani in campo e gli spettatori dalla tribuna. Le regole principali sono semplici e chiare: l’applauso sostituisce l’incitamento a voce. L’applauso viene auspicato in ogni occasione: all’ingresso in campo dei giocatori, per una bella azione di gioco, per un gesto di fair play, dopo ogni sostituzione, a sostegno in caso di errore tecnico di un calciatore e alla fine della gara. Le urla, le indicazioni tecniche e le richieste ai tutor sono sconsigliate, in quanto ‘fomentano’ un tifo dannoso per l’armonia della partita”.
I dettagli dell’appuntamento con la Giornata regionale della partita applaudita a Empoli saranno annunciati e approfonditi nel corso del convegno Empoli applaude al Fair Play del 4 febbraio. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Mantellassi e dell’assessora Mannucci, seguiranno gli interventi di Paolo Mangini, presidente del Comitato regionale Toscano Lega Nazionale Dilettanti Figc, il già citato Andrea Vaglini, Claudio Viti, presidente Aia-Figc sezione di Empoli, Claudio Del Rosso, presidente della Scuola del Tifo. Ospite d’onore Rebecca Corsi, vice presidente e Ad dell’Empoli Fc. Modera il giornalista Marco Mainardi.
“Il fulcro dell’evento, ovvero il tifo rispettoso dell’avversario, è un tema sul quale tenere alti i riflettori perché si parla più dei fatti di cronaca che della prevenzione – commenta il sindaco Alessio Mantellassi-. Si commenta con sdegno una rissa, ma è importante il lavoro da fare prima, con costanza per chi scende in campo in modo corretto. Il calcio non è una guerra, l’avversario non è un nemico. Per la partita applaudita sono chiamate a giocare 4 squadre di Empoli negli under 14, che hanno una storia e un radicamento importante. Il messaggio positivo dunque è rafforzato, e spero che questa attività venga riproposta e che ci possa essere la volontà di un’adesione maggiore. Abbiamo il lavoro della scuola del tifo che porta nelle scuole calciatori e arbitri, anche questa è una forma di educazione civica, per capire come comportarsi in queste situazioni e come si sta in comunità. In questi anni questo lavoro ha portato dei risultati importanti ma non bisogna mai abbassare la guardia”.
“L’evento del 4 febbraio – commenta il vice presidente Calcio Fair Play Toscana, Andrea Vaglini – ha una valenza davvero importante perché ci permette contemporaneamente di presentare due progetti importantissimi per la nostra associazione come la Giornata regionale della Partita Applaudita e il video Il pallone gonfiato. Poterlo fare alla presenza di tutte le componenti istituzionali e sportive che hanno a che fare con l’educazione calcistica, e non, dei nostri ragazzi è un valore aggiunto inestimabile. Per questo ringrazio l’amministrazione comunale di Empoli, in particolare il sindaco Mantellassi e l’assessora Mannucci, per la straordinaria sensibilità mostrata verso il delicato argomento del Fair Play e la grande disponibilità nell’organizzare l’evento”.
“Impegnato nella Scuola del Tifo da diciotto anni – conclude Claudio Del Rosso -, sapevo che l’amministrazione comunale avrebbe mostrato la propria sensibilità al tema fair play, promuovendo e organizzando un evento così importante. il tifo è importante in tutti gli sport, è la nota di colore e va praticato con rispetto. questo è un progetto molto interessante che auspico diventi permeabile all’interno delle società sportive..Lo sport, ricordiamolo, è divertimento per i ragazzi ed è importante proseguire nella costruzione di una cultura della tifoseria”.