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Esplosione Calenzano, sopralluogo Procura. Sindaco: “Era in valutazione aggiornamento Eni”

Maxi perizia. Esperti esplosivi. Sindaco Carovani: "Ultimo aggiornamento piano di emergenza esterno risale a 2021. Eni ha obbligo presentazione piano ogni tre anni". Commissione parlamentare inchiesta a Calenzano. Cordoglio Papa per le cinque vittime

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CALENZANO – Esplosione Calenzano, sopralluogo Procura. Sindaco: “Era in valutazione aggiornamento Eni”

Esplosione Calenzano, il procuratore di Prato Luca Tescaroli e il sostituto Massimo Petrocchi con un gruppo di consulenti sono tornati lunedì 16 dicembre in via Erbosa nel deposito Eni di Calenzano, provincia di Firenze, sotto sequestro, per un nuovo sopralluogo nell’area delle pensiline di carico del carburante del deposito Eni dove si è verificata l’esplosione lunedì 9 dicembre.

Esplosione costata la vita a cinque persone. Cinque morti sul lavoro. Sono Vincenzo Martinelli, 51 anni, Carmelo Corso, 57 anni, Davide Baronti, 49 anni, Franco Cirelli, 50 anni, e Gerardo Pepe, 45 anni.

Vittime per le quali il Papa ha espresso il suo cordoglio con un telegramma letto dal parroco di Calenzano don Paolo Cioni durante la Messa domenicale: “Il sommo Pontefice, sinceramente commosso, desidera far giungere ai familiari dei defunti il suo vivo cordoglio per il grave lutto e significare la spirituale vicinanza nella preghiera ai feriti e ai superstiti”.

Le perizie saranno decisive per stabile il rapporto di causa ed effetto tra l’esplosione e i lavori che erano in corso nella zona delle pensiline.

Martedì 17 dicembre al deposito Eni di Calenzano una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, composta dal presidente Tino Magni, senatore Avs, dalla vicepresidente Susanna Camusso, senatrice Pd, e dalla senatrice di Fratelli d’Italia Paola Mancini. Al termine, la delegazione si trasferirà a Prato dove incontrerà il procuratore capo Luca Tescaroli presso la Procura della Repubblica del Tribunale.

Anche il sindaco Giuseppe Carovani in sopralluogo. Carovani in merito al deposito Eni: “L’ultimo aggiornamento del piano di emergenza esterno risale al 2021, poi c’era un aggiornamento in corso. Da quello che so io Eni aveva già proposto l’aggiornamento, che era in corso di valutazione”.

Poi Carovani: “Eni è ente proponente, la prefettura di Firenze lo coordina e fa riferimento a una serie di professionalità. Eni ha ogni 3 anni l’obbligo di presentare l’aggiornamento del piano. L’amministrazione comunale recepisce nel proprio piano di protezione civile il piano validato a livello di prefettura”.

 

Al sopralluogo hanno partecipato due esperti di esplosivi e uno specialista di impianti.

Le perizie degli esperti in esplosivi, chimica, impiantistica industriale e sicurezza sul lavoro saranno decisive per stabile il rapporto di causa ed effetto tra l’esplosione e i lavori che erano in corso nella zona delle pensiline. I risultati della maxi perizia verosimilmente potrebbero essere oggetto di un incidente probatorio nel prosieguo del procedimento penale aperto per le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, crollo doloso di costruzioni e su fattispecie di sicurezza del lavoro (la rimozione di cautele antinfortunistiche). I medici legali hanno già effettuato nei giorni scorsi l’esame autoptico sui corpi delle cinque vittime dell’esplosione.

L’inchiesta diretta dal procuratore Tescaroli intende chiarire anche molti aspetti legati a lavori in corso al deposito Eni la mattina della tragedia.

 

 

 

© Riproduzione riservata

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