Kata scomparsa a Firenze, ruspe in azione in ex hotel Astor

FIRENZE – Kata scomparsa a Firenze, ruspe in azione in ex hotel Astor.

Scavi con le ruspe venerdì 20 ottobre nell’ex hotel Astor in via Maragliano a Firenze. Struttura da cui il 10 giugno scorso è scomparsa la piccola Kata, cinque anni.

In azione lo squadrone di altissima specializzazione dei carabinieri Cacciatori di Calabria, che si occupa di lotta al crimine organizzato. Reparto dotato di particolare capacità nell’individuazione di nascondigli o intercapedini all’interno di pareti.

Squadrone al terzo giorno di ispezione nell’edificio occupato abusivamente, e sgombrato il 17 giugno scorso.

Alla ricerca di tracce della piccola Kata e di possibili vie di fuga dei rapitori.

Il fascicolo aperto è di sequestro di persona a scopo estorsione. Tra gli indagati anche due zii, lo zio materno Abel e lo zio paterno Marlon. A zio Abel la piccola Kata era stata affidata dalla madre quel sabato 10 giugno giorno della scomparsa.

Zio Abel si trova in carcere dal 5 agosto scorso anche con l’accusa di tentato omicidio nell’ambito di un presunto racket degli affitti proprio all’interno dell’ex hotel Astor. Occupato abusivamente in prevalenza da romeni e peruviani.

E in carcere è tornato in questi giorni il padre della piccola Kata, i legali hanno spiegato per non aver rispettato l’obbligo di presentarsi in caserma.

Dunque si scava nell’ex hotel Astor. Immobile sottoposto dai reparti speciali dei Carabinieri a due giorni di perquisizioni anche svuotando fogne, subito dopo lo sgombero.

Della piccola Kata scomparsa a Firenze erano state anche cercate tracce con analisi in trolley, borsone e rubinetti ex Astor. Ma i risultati non sono stati riconducibili alla bambina.

I genitori di Kata, autorizzati dalla Procura, hanno svolto un sopralluogo nell’immobile accompagnati dai loro legali e dal generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma, e loro consulente.

Le autorità del Perù hanno accolto la richiesta di rogatoria formulata dalla Procura di Firenze, nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa della bambina.

Il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e i sostituti Christine von Borries e Giuseppe Ledda, che indagano per sequestro a scopo di estorsione, ascolteranno in videoconferenza 14 persone. Tra cui anche un parente in carcere a Lima.