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SCANDICCI – Il latitante ceceno Rassoul Bissoultanov è stato condannato a 23 anni di carcere per l’assassinio di Niccolò Ciatti, ucciso a 22 anni massacrato a calci.
E’ la sentenza emessa dai giudici della Corte di Assise di Roma dopo circa tre ore di camera di consiglio nell’aula bunker di Rebibbia ieri sera 7 febbraio.
Bissoultanov, ricordiamo, si trovava in carcere a Rebibbia. Poi nel dicembre 2021 la Corte d’Assise di Roma ne aveva disposto la scarcerazione in accoglimento di un’istanza presentata dalla difesa.
Per Bissoultanov sono state escluse le aggravanti.
Il pm Erminio Amelio aveva chiesto per Bissoultanov l’ergastolo al termine della sua requisitoria nel processo davanti ai giudici della Corte di Assise di Roma.
Papà Luigi Ciatti: “Il vero condannato, innocente, è stato in primo luogo mio figlio e di conseguenza noi che sopravviviamo a lui con quella amarezza che può avere solo un genitore che perde un figlio”.
Poi il papà di Niccolò: “E stata riconosciuta una pena di 23 anni che sicuramente non è l’ergastolo che pensavamo potesse arrivare per questo assassino, ma è sicuramente una pena più significativa dei 15 anni dati in Spagna. Credo che la Corte abbia riconosciuto delle attenuanti che sinceramente comprendo poco. Quello che Bissoultanov ha fatto nei confronti di Niccolò credo sia di una crudeltà unica. Con quel calcio lo ha volutamente colpito per uccidere. Questo è il nostro pensiero fin dal primo giorno, da quando abbiamo visto quel video e dobbiamo continuare a cercare di fare quello che è giusto, cioè dare giustizia a Niccolò. Valuteremo se presentare un ulteriore ricorso anche qui in Italia come stiamo facendo in Spagna”.
Rassoul Bissoultanov già condannato in Spagna in appello a 15 anni, per aver massacrato e ucciso il ragazzi di Scandicci Niccolò Ciatti nella notte tra 11 e 12 agosto 2017 fuori ad una discoteca di Lloret de Mar in Spagna.
Con tanto di video che riprende il massacro, con il fatale calcio alla tempia sferrato da Bissoultanov a Niccolò a terra, inerme, indifeso.
Il pm: “Bissoultanov voleva uccidere Niccolò e l’ha ucciso. Era imbestialito, come un toro impazzito, aveva braccia enormi. Niccolò viene tenuto da un amico di Bissoultanov e riceve i pugni dal ceceno, quindi cade a terra e viene colpito dall’imputato con un calcio micidiale alla tempia, sferrato con tecniche di combattimento.
Bissoultanov venne arrestato il 12 agosto 2017 in Spagna e poi dopo 3 anni e 10 mesi venne rimesso in libertà. Dopo essere stato scarcerato il ceceno lasciò Girona e venne in seguito arrestato in Germania su mandato di cattura internazionale e poi estradato in Italia. Nel dicembre 2021 però la Corte d’Assise di Roma lo ha rimesso in libertà, con un provvedimento poi annullato dalla Cassazione. Tornato in Spagna, la scorsa estate, dopo la condanna a 15 anni in Spagna, confermata anche in Appello, Bissoultanov ha fatto perdere le sue tracce ed è ancora latitante.
Bissoultanov era un atleta di Mma. “Anche i giudici spagnoli nella loro sentenza hanno detto che quel calcio è stato dato con l’intento di uccidere”. Il pm ha citato in aula la sentenza sulla morte di Willy Monteiro, “colpito mentre era a terra, con tecniche di arti marziali, un delitto per il quale i fratelli Bianchi sono stati condannati all’ergastolo”.
Amelio ha sottolineato come il video dell’aggressione ripreso dalle telecamere di sorveglianza della discoteca sia “eloquente e confermi pienamente le testimonianze. Un filmato che da solo sarebbe sufficiente per poter celebrare il processo e che dimostra come l’imputato abbia colpito Niccolò con cieca violenza. Niccolò non ha insultato né colpito nessuno, non era ubriaco né sotto effetto di droghe. L’ergastolo è l’unica condanna possibile per Bissoultanov”.