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FIRENZE – Firenze accende i riflettori sul futuro con il Bright Festival, l’evento internazionale dedicato all’arte digitale, all’innovazione tecnologica e alla creatività immersiva, in programma da domani (11 aprile) a domenica alla Stazione Leopolda e a The Social Hub.
Giunto alla sua nona edizione, il festival si conferma come uno dei format più innovativi in Europa per la sua capacità di fondere discipline diverse – dalla digital art alla musica elettronica, dalla formazione all’interazione uomo-macchina – e per il suo forte impatto culturale e turistico sulla città.
Quando la tecnologia legge le emozioni
Tra le installazioni più attese, spicca quella di Sublime Tecnologico, in collaborazione con Adriano Lombardo (Holy Club Group): due persone si siedono una di fronte all’altra, indossano un caschetto Muse che rileva le onde cerebrali, le frequenze cerebrali vengono trasformate in tempo reale in visualizzazioni digitali immersive, proiettate su un portale circolare animato da luci Led e suoni cerebrali. Ogni esperienza è irripetibile: alla fine, i partecipanti ricevono via mail la “fotografia emozionale” del loro incontro. L’esperienza è un mix tra arte, neuroscienza e – perché no – anche test di coppia.
“Abbiamo immaginato questa esperienza come un piccolo esperimento umano, che mette al centro la fragilità e la forza di una relazione”, spiegano Stefania Reccia e Federico Vigi, fondatori di Sublime Tecnologico.
Il pubblico diventa opera d’arte
Senza visori, senza controller, le due opere di Stride, azienda fiorentina nata nel 2016, trasformano i visitatori in opere d’arte digitali viventi.
La prima comprende una superficie specchiante che rielabora in tempo reale i movimenti in composizioni floreali animate, ispirate all’Arcimboldo.
La seconda è un tavolo tattile in cui si disegna toccando tessuti diversi – cuoio, lana, seta – attivando mondi visivi differenti proiettati in tempo reale.
“Il nostro obiettivo è valorizzare la partecipazione attiva e dimostrare che l’AI non sostituisce la creatività umana, ma la amplifica” spiegano i fondatori di Stride, Andrea Cavalensi, Salif Overfight e Daniele Cadderazzo.
Teleportalium: attraversare il confine tra vita e oltre
Un viaggio immersivo nell’aldilà? Con Teleportalium, debutto europeo al Bright Festival, è possibile. L’opera – firmata da Shu Shu, Niko Lang e Christian Glessner – è un’esperienza collettiva e spirituale in realtà virtuale, in cui i partecipanti vivono una dimensione sospesa tra sogno, arte e memoria: c’è chi rivede persone care, chi vive uno stato meditativo profondo. Teleportalium non ha nessun riferimento religioso, ma un’estetica che fonde mitologia, IA e tradizione umanistica.
“Non parliamo della morte per provocare, ma per riflettere. La realtà virtuale diventa un ponte tra la tecnologia e la parte più fragile e spirituale dell’essere umano” spiegano gli autori.
Il programma
L’edizione 2025 si articola in quattro sezioni
- BRIGHT_EDU: workshop, masterclass e talk a The Social Hub, con esperti di innovazione digitale, design e comunicazione
- BRIGHT_ART: installazioni immersive alla Stazione Leopolda, tra AI, light design e arte visiva
- BRIGHT_MUSIC: performance audiovisive e musica elettronica, con focus su visual artist e lighting designer
- BRIGHT_PRO: networking tra operatori culturali, museali e creativi
“Il nostro obiettivo è esplorare come la tecnologia possa amplificare l’espressione umana, generando nuove forme artistiche e relazionali”, spiegano i cofondatori Teresa Balestrieri e Luciano D’Agostini.
Il Bright Festival si conferma non solo come evento culturale, ma anche come strumento strategico per attrarre un nuovo pubblico, portando in città creativi, designer, artisti digitali e innovatori, ben oltre i percorsi turistici tradizionali.