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FIRENZUOLA – La Pieve di Cornacchiaia nel comune di Firenzuola compie un millennio
Pre presentare le celebrazioni sono intervenuti Cristina Giachi presidente della commissione cultura; Cristiano Benucci, consigliere regionale; Giampaolo Buti, sindaco di Firenzuola; il componente del comitato Cornacchiaio 1000 Claudio Corbatti. Era presente anche la consigliera regionale Fiammetta Capirossi.
“Un’occasione importante quella di celebrare la Pieve di Cornacchiaia in occasione dei suoi mille anni di storia – ha detto Cristina Giachi, presidente della commissione cultura – e questi edifici hanno rappresentato un punto di riferimento per i viandanti e i pellegrini che attraversavano la Toscana. Un momento anche per capire quali sono i luoghi rappresentativi della nostra regione e le iniziative promosse dal comitato ci consentono di far luce sulle vicende di un territorio e noi siamo un luogo intriso di questi valori e queste celebrazioni ci permettono di ricordare alcuni dei valori su cui si fonda la nostra storia.”
“Le Ppevi sono custodi della storia e della cultura di un popolo – ha detto il consigliere regionale Cristiano Benucci – e una pieve che compie mille anni ha attraversato la storia di una comunità che è legata a questo luogo di fede e cultura. Sono state organizzate una serie di celebrazioni che è giusto promuovere e sostenere come Consiglio regionale.”
“Il monumento storico più importante nel nostro comune- ha detto il sindaco di Firenzuola Giampaolo Buti – e lo vogliamo celebrare come merita. La Pieve ha una vita intensa ed attiva e c’è un turismo crescente che visita questo edificio storico di grande pregio artistico.”
“Una chiesa ricca di storia, di interventi conservativi – ha detto Claudio Corbatti del comitato delle celebrazioni – e da qui sono arrivati famosi sacerdoti, come Leto Casini, che ha avuto un riconoscimento dallo Stato di Israele per essere riuscito a salvare molti ebrei dalle persecuzioni naziste.”
Durante il lavoro di restauro del 1974 sono venuti alla luce altri particolari della chiesa romanica tra cui una finestra a monofora sulla parete laterale della cappella di sinistra, alcune parti dell’antica abside e parte della muratura originale sulla parete destra interna. Il campanile, secondo quello che ci dice don Stefano Casini, fu costruito su un’antica torre longobarda; conserva ancora una campana d’epoca medievale. La pieve di Cornacchiaia, nonostante i secoli l’abbiano privata di tante sue parti come l’abside, la cripta e tutte le decorazioni pittoriche che probabilmente aveva al suo interno e benché arrivata a noi con pochi di quegli arredi che doveva possedere, resta una testimonianza importante del romanico della campagna fiorentina e resta l’edificio più antico del comune di Firenzuola.
La tradizione fa risalire la fondazione della chiesa a San Zanobi vescovo fiorentino, la cui presenza nel territorio di Firenzuola è ricca di testimonianze. Dalle conversioni ai prodigi. Alla chiesa di Cornacchiaia furono in seguito legate le monache camaldolesi di Luco del Mugello; poi il patronato passò agli Ubaldini.
La famiglia, infatti, controllava anche la strada che, tramite il valico dell’Osteria Bruciata, conduceva in Mugello. Recentemente la Pieve è stata oggetto di un restauro pittorico e strutturale unito all’installazione di un intervento di illuminazione particolarmente suggestivo.