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Strage dei Georgofili, Ciuoffo: “Si faccia piena luce su stragi”

27 maggio 1993 attentato mafioso costò la vita a cinque persone. Convegno Regione Toscana. Stefano Ciuoffo, assessore regionale legalità: "Firenze vuole ricordare cicatrice indelebile per la città. Rispetto per lavoro magistratura"

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FIRENZE – Strage dei Georgofili, Ciuoffo: “Si faccia piena luce su stragi”

Strage dei Georgofili, convegno nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze per commemorare l’anniversario della strage mafiosa che il 27 maggio 1991 costò la vita a cinque persone.

Stefano Ciuoffo, assessore legalità Regione Toscana: “I 31 anni sono per noi una data ancora una volta importante. Ci siamo resi conto della necessità di dare forza alla memoria. Gli anni delle stragi, delle bombe, sono in alcuni casi passati sotto silenzio.

Firenze vuole ricordare  quella cicatrice indelebile per la città. Deve essere mantenuta viva. Abbiamo il compito di trasmettere la capacità di reazione democratica del Paese alle nuove generazioni. Non possiamo passare sotto silenzio. Vogliamo che su quella stagione delle stragi si faccia piena luce. Soprattutto rispettando il lavoro della magistratura perché si arrivi a questo risultato”.

La notte del 27 maggio 1991 in via dei Georgofili a Firenze morirono cinque persone.

La famiglia Nencioni con Caterina, appena cinquanta giorni di vita, la sorella Nadia di nove anni. Mamma Angela Fiume e babbo Fabrizio Nencioni. Con loro perse la vita lo studente universitario di ventidue anni Dario Capolicchio. Cinque morti, quarantotto feriti e danni ingenti al patrimonio artistico del centro storico  e degli Uffizi, che potevano essere anche maggiori  se l’autobomba fosse stata parcheggiata pochi metri più là come  era nei piani.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ricorda come sia fondamentale trasmettere ai giovani i valori e i sentimenti di legalità e di contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata: “Un terreno su cui la Regione è fortemente impegnata e su cui si è spesa per tanti anni, da quando è nata nel 2001, anche l’associazione ‘Tra i familiari delle vittime’ a cui  sarà prossimamente consegnato il Pegaso della Toscana.

Luigi Dainelli, presidente dell’associazione dei familiari: “La ricerca di verità e giustizia era fin dall’inizio uno dei nostri scopi. Purtroppo siamo ancora qui ad aspettarle, nonostante i processi, gli ergastoli e la condanna degli esecutori. Già nel 1993 subito dopo la strage alcuni procuratori dissero subito che non era solo mafia, che c’era qualche mente più raffinata che aveva suggerito l’attentato”.

Anche l’assessora alla memoria e alla legalità di Firenze auspica che prima o poi si arrivi ad una verità a tutto tondo. Per Avviso Pubblico, associazione di amministratori pubblici impegnati contro mafie e corruzione, commozione e rabbia si placheranno solo quando si conosceranno i nomi dei burattinai.

La Regione Toscana, rendiconta, porta avanti come istituzione il proprio compito: quello di investire sui giovani e sull’educazione alla legalità, “azione non banale ed importante in una regione dove le mafie non controllano certo il territorio, non fanno più stragi ed attentati, ma investono, trafficano e fanno affari, tra connivenze e colpevoli indifferenze. Da Livorno e Firenze passa, attraverso l’’ndrangheta, la cocaina diretta in tutta Europa. La Regione da diversi anni studia il fenomeno delle mafie, con rapporti a cui si è aggiunto quest’anno uno studio di Irpet, l’istituto di programmazione economica, sull’impatto della malavita sull’economia della regione.  Serve un’azione di contrasto ancora più netta e decisa, dice il presidente della Toscana”.

Si parla anche dei beni confiscati alle mafie, dalla rinascita rappresentata da il loro ritorno ad un uso comune, purtroppo spesso dopo percorsi di acquisizione eccessivamente lunghi (anche dieci o dodici anni), e del sostegno della Regione ai Comuni che li gestiscono.

Scorrono anche le immagini dell’intervista a Maria Grazia Mangani, maestra di Nadia nel 1993: un inno, anche il suo, alla normalità e responsabilitài ed a volte non ce ne accorgiamo.

Tributo a Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’associazione ‘Tra i familiari’ scomparsa nel 2019. “Aspetto che la verità della strade venga scritta sui libri di storia” disse una volta davanti al Parlamento riunito.  La giornalista Valeria Scafetta e la magistrata Maria Monteleone parlano dell’antimafia oggi, raccontando le donne in prima linea.

Alla fine la parola passa agli studenti. Più di duecento scuole, ha ricordato il direttore dell’ufficio scolastico  Pellecchia, hanno partecipato al progetto sulla cultura della legalità e la cittadinanza attiva promosso quest’anno dalla Regione. Sul palco, con un assaggio di quello che hanno fatto, salgono gli studenti dell’istituto comprensivo di Gallicano in provincia di Lucca, con un pezzo di teatro di memoria in cui danno voce a chi, quella notte di trentuno anni fa, era nei paraggi di via dei Georgofili ed è sopravvissuto, magari rimasto ferito.  Dopo di loro è la volta del liceo artistico di Porta Romana a Firenze, con un breve video documentario. Parlano ed intervengono anche i rappresentanti del Parlamento degli studenti: Katy Wang per l’ufficio di presidenza e Shasika (Sole) Weeransinghem, portavoce regionale delle consulte studentesche.

 

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